L'alleanza "semaforo" alla guida della Germania inizia il 2024 con uno sciopero generale. Gli agricoltori tedeschi sono scesi in strada a bordo dei loro trattori per evitare che Olaf Scholz dia seguito al progetto di tagliare i sussidi che aiutano lo sviluppo del settore agricolo.
Una riforma che Scholz ritiene essenziale per portare avanti la transizione ecologica tedesca e per aggirare la decisione della Corte costituzionale di porre un tetto alle spese del governo. Le agitazioni degli agricoltori andranno avanti fino a lunedì 15 gennaio.
Le strade ed autostrade tedesche di inizio 2024 sono ingolfate non di turisti o di persone che tornano a lavorare dopo le vacanze natalizie, ma di agricoltori che alla guida dei loro trattori sono ormai arrivati a Berlino per protestare contro il governo guidato da Olaf Scholz.
Nel suo discorso di fine anno, il cancelliere della "coalizione semaforo" aveva mostrato ottimismo nonostante un 2023 difficile per la Germania. La "locomotiva d'Europa" sta scontando inflazione e diminuzione del valore in alcune industrie strategiche (come le automobili), mentre anche il suo progetto di transizione ecologica ha avuto un brusco stop dalla Corte costituzionale di Francoforte.
Essendo impossibilitati a fare deficit, i partiti al governo hanno deciso una serie di misure che fra le altre cose andrebbero ad incidere pesantemente anche sull'industria agroalimentare. Per il 2026 ogni forma di sussidio per il settore (acquisto di trattori, mezzi pesanti, diesel, ecc.) deve cessare a favore di soluzioni più economiche e a basso impatto ambientale.
Gli agricoltori tedeschi sono molto scontenti per questa decisione e hanno indetto, dall'8 al 15 gennaio, una serie di scioperi e manifestazioni nazionali. Davanti alla Porta di Brandeburgo sono giunti centinaia di mezzi, mentre nello Stato del Meclemburgo-Pomerania centinaia di agricoltori hanno bloccato le rampe d'accesso alle autostrade per protestare contro l'aumento dei pedaggi.
Sono previste manifestazioni anche sulle autostrade A4, A13, A14 e A17.
Il presidente dell'Associazione tedesca degli agricoltori, Joachim Rukwied, ha chiesto ai ministri del Parlamento tedesco di recedere dai loro propositi, ammonendo che "senza agricoltura non c'è futuro". I cittadini, sempre per Rukwied, devono capire che i loro disagi nella circolazione derivano da una protesta con motivi più che fondati.
I tagli ai sussidi sono stati parzialmente ritirati la scorsa settimana (il resto è stato spalmato fino al 2026), ma il ministro tedesco dell'Economia, Robert Habeck, ha ribattuto che queste proteste sono esagerate e che nessuno deve farsi prendere da "fantasie di sovvertimento":
La preoccupazione di Habeck come di altri colleghi al governo è che il partito di estrema destra dell'AfD (Alternative fur Deutschland) sfrutti le proteste per portare avanti la sua agenda antieuropeista.