Grande corsa e tanta grinta, unite a una buona dose di tecnica e duttilità. Ivano Bonetti arriva in Serie A in modo graduale, dopo tanta gavetta e grandi sacrifici. Il primo a credere in lui è mister Trapattoni, che lo vuole alla Juventus, club con cui la mezzala vince subito uno scudetto e una Coppa intercontinentale. Poi il passaggio all'Atalanta, prima di approdare al Bologna e da lì alla Sampdoria. Sotto la guida di Gigi Maifredi si trasforma nel motore del centrocampo e con i felsinei colleziona, nei primi due anni, 71 presenze e 3 goal. Tornerà a vestire la maglia rossoblù anche nella stagione 1993/94. Per commentare la prossima gara di Coppa Italia, Fiorentina-Bologna, Bonetti è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Il Bologna è la vera rivelazione di questa prima parte di stagione. La squadra che all'inizio poteva sembrare un fuoco di paglia, piano piano si è consacrata ed ha acquisito sempre più credibilità. La formazione di Thiago Motta è reduce dal primo momento veramente negativo della stagione, dopo la sconfitta maturata contro l'Udinese e il pareggio incolore contro il Genoa, ma a prescindere dalle ultime due gare, finora aveva dimostrato di essere una realtà seria e in ascesa continua. Lo dimostra anche il risultato già raggiunto in Coppa Italia, competizione in cui i felsinei hanno eliminato l'Inter. Adesso, arrivati ai quarti di finale, i rossoblù sognano di battere anche la Fiorentina e approdare in semifinale. Un risultato che manca da ben 25 anni. Per commentare il match di questa sera, con fischio d'inizio alle ore 21.00, Fiorentina-Bologna, Bonetti è intervenuto in esclusiva a Tag24.
In Coppa Italia si affrontano due squadre che hanno fatto molto bene in campionato, anche se adesso il Bologna sta affrontando il primo momento complicato dell'anno. Cosa ti aspetti questa sera?
"Sono due squadre di ottimo livello e la Fiorentina ha iniziato un importante percorso di crescita ormai da qualche anno. La classifica da questo punto di vista parla chiaro e il Bologna quest'anno sta sorprendendo tutti, perché ha cominciato a marciare alla grande. Che ora ci sia un piccolo momento di flessione non mi sorprende, può capitare. Non penso che sia preoccupante, nessuna crisi. Quella di stasera è una gara importante, da dentro fuori, ed è un derby dell'Appennino. Sono convinto partano con il 50% di possibilità ognuno. È vero che la Fiorentina deve confermarsi, ma è altrettanto vero che la squadra di Thiago Motta è cresciuta molto e può cavalcare l'onda dell'entusiasmo. Se riuscisse a passare il turno questa sera farebbe un salto importantissimo".
Un doppio salto, per ritrovare l'entusiasmo in campionato e per centrare una semifinale che manca da 25 anni?
"Proprio così, è per questo che sarebbe importantissimo passare il turno. Arrivare in semifinale vorrebbe dire molto e tra l'altro velocizzerebbe il percorso di crescita di questa squadra. La Fiorentina è in continua ascesa in questi anni e questa sera darà battaglia perché vuole continuare a migliorarsi. Ha tutto per fare bene, e sarà difficile riuscire a batterla. Io ovviamente tifo Bologna e spero vivamente di poter gioire per una bella vittoria".
Qual è il rischio principale nell'affrontare la viola e quale invece il punto di forza su cui puntare in casa Bologna?
"Il calcio ormai si è abbastanza livellato e non è più un singolo giocatore a potersi caricare la squadra sulle spalle e decidere la partita, ma piuttosto serve gioco corale e compattezza. La Fiorentina è una squadra molto aggressiva, che punta sul recupero di palla molto alto e cerca di creare tante occasioni offensive, anche se non sempre riesce a finalizzare al massimo. Hanno giocatori che possono fare la differenza. Il Bologna invece punta forte su Zirkzee, ma anche lui ha bisogno del supporto di tutta la squadra. Vincerà chi ci crederà di più e dimostrerà di aver più voglia di arrivare in fondo".
La società solida, la presenza di Sartori e la bravura di aver pescato calciatori che in pochi conoscevano. È questo il mix vincente del Bologna?
"Il Bologna sta portando avanti un progetto importante, con una squadra giovane, che ha bisogno di tempo ma che sta già rendendo alla grande. Sartori lo conosco molto bene, è uno che lavora alla grande e che conosce perfettamente anche il calcio estero. L'unico appunto che faccio, non al Bologna ma in generale, è che dovrebbero cercare di trovare molti più talenti anche in Italia. So che non è facile, perché purtroppo anche le scuole calcio puntano molto su calciatori stranieri, e questa è una brutta pecca. Dovremmo ricominciare a metterci impegno tutti".
La Coppa Italia può essere un obiettivo del Bologna, anche per coronare una stagione così entusiasmante?
"Certo, il Bologna deve tentare in tutti i modi di arrivare fino in fondo. Quando si parte, all'inizio, viene sempre sottovalutata, e invece è un grande obiettivo. Poter andare avanti, per i felsinei, significherebbe molto perché questo ti aiuta a crescere sia dal punto di vista mentale che tecnico. Si affrontano partite contro grandi squadre, dove la posta in palio è molto alta. La velocità della crescita, anche per i giovani che ha, sarebbe accelerata parecchio. So per certo che per ognuno di loro è molto importante cercare di passare il turno".
L'ultima cosa te la chiedo su Thiago Motta, che ha attirato l'attenzione di club molto importanti. Pensi sia pronto per il grande salto?
"Vi deluderò, ma io non sono uno che dà molta importanza agli allenatori. Ribadisco che la cosa fondamentale è quella di andare a prendere talenti sul campo. Dopodiché, si presume che, allenando in Serie A, si sia all'altezza e si abbia la capacità di metterli insieme. Thiago Motta sta facendo bene, ed è molto aiutato dalla piazza. I tifosi del Bologna sono straordinari e ti permettono di lavorare con serenità. Se sia un meno pronto per una grande squadra, si vedrà, qualora dovesse averne la possibilità. Certamente però non deve far l'errore, che hanno fatto in tanti, di pensare che sia lui l'artefice principale del risultato, perché sono sempre i giocatori a scendere in campo"