Sembra essere una crisi irreversibile quella del Napoli di Walter Mazzarri, con Fabiano Santacroce che non esiterebbe a scendere in campo per aiutare gli azzurri. Risponderei presente, ma con ogni probabilità mi stirerei dopo cinque minuti", afferma scherzosamente l'ex difensore, intervenuto a "A Tutto Sport" su CusanoNews7 per parlare del momento di difficoltà della squadra partenopea.
Il Napoli è rimasto nel cuore di Santacroce, a cui dispiace vedere una squadra che se l'hanno scorso era il fiore all'occhiello del calcio italiano, quest'anno sta facendo una fatica immane per ripartire nel segno della continuità. Come uscire dalla crisi? "Tanto lavoro".
D: Fabiano, cosa sta succedendo?
R: Penso che questa crisi sia dovuta ai cambi importanti che magari non sono stati valutati come tali ad inizio stagione: le perdite di Giuntoli e di Spalletti, specie quella del tecnico che era riuscito a unire ogni singolo giocatore, mettendo in risalto le parti positive di questa squadra, mentre quest’anno stiamo vedendo più quelle negative.
D: Le troppe voci alla ricerca del colpevole sono un danno per la squadra?
D: Si sentono eccome, i giocatori non sono impermeabili. Le voci che corrono non danno una mano, anche perché ora serve un aiuto anche dal punto di vista psicologico. Ora parliamo degli errori senza notare che magari ad ogni singola partita c’è sempre qualcosina di buono, anche perché la fortuna non è dalla parte della squadra. Serve lavoro ed impegno, cercando di stare uniti.
D: Mazzarri forse non è riuscito a ricompattare l’ambiente più di tanto.
R: Io credo che ci sia riuscito, specie rispetto a Garcia che non è riuscito a tenere insieme lo spogliatoio. Con Mazzarri ho rivisto un gruppo unito, gente esultare e ringraziare il proprio compagno anche se non faceva il passaggio giusto. Tante piccole cose che mi fanno capire che il lavoro è giusto a livello mentale, ma è una squadra che necessita di tanto lavoro dal punto di vista tattico.
Insufficienti le prestazioni di molti giocatori l'anno scorso decisivi, come ad esempio Kvaratskhelia. Ma vietato parlare di pancia piena.
D: Kvara è uno di quei giocatori che pare abbia perso la scintilla. Sensazione di pancia piena come per altri elementi magari?
R: Non credo. Il discorso può essere di natura tattica: Kvara l’anno scorso prendeva palla sulla trequarti avversaria, adesso la riceve a metà campo e deve superare almeno altri tre uomini, così è più difficile. Se unita la sua classe ad una tattica che lo metta in risalto, allora si può far vedere molto di più. Ricordiamoci che ha fatto comunque tante belle giocate.
D: Mercato di gennaio che potrebbe dare una mano da questo punto di vista. Si parla tanto di Samardzic: è quel nome capace di poter cambiare le sorti della squadra?
R: Un giocatore no, però può dare una grossa mano a livello di collettivo. I giocatori che possono cambiare le cose sono quelli d'esperienza, che sanno cosa voglia dire stare in una squadra che vuole vincere il campionato. Magari ne servirebbe di più, ma è un discorso che non si lega con i pensieri del patron.
Sta di fatto che il bottino raccolto da Mazzarri ad oggi è magro: sette partite per un totale di quattro sconfitte, un pareggio e appena due vittorie. Ma vietato parlare di esonero secondo Santacroce.
D: Che stato d’animo vive ora Mazzarri?
R: Di uno che non molla. Si è ritrovato in un momento terribile. Guardando le partite, appena arrivato, anche io temevo che la fine fosse questa, perché era un Napoli fragile e senza gioco. Cercare di ricostruire qualcosa con in mezzo partite difficili non è semplice. La vittoria è l’arma per poter ritrovare serenità, lui l’ha trovata poche volte. Gli aspetta un duro lavoro, ma non molla.
D: La scelta della società relativa a Mazzari è stata un po' disperata, puntando solo sul fatto che il tecnico conoscesse già l’ambiente?
R: Sicuramente è stata ragionata, a prescindere dal fatto che possano esserci errori. Penso che De Laurentiis si sia mosso magari per trovare un nome congeniale al gioco presentato prima da Spalletti; non c’era tanto in giro e quindi si è fidato di uno che conosceva già e che ha lasciato un gran ricordo, da far stare sereni i giocatori e tifosi.
D: Rischio esonero?
R: Non lo credo possibile, soprattutto perché non ci sono allenatori liberi di livello, e questi ultimi e difficile che si muovano in un momento così complicato.
In tutto ciò si continua a parlare di Antonio Conte come possibile scelta per la prossima stagione. Ma per Fabiano Santacroce non è una voce che possa arrivare a destabilizzare la squadra.
D: Quanto sta facendo male la continua voce su Antonio Conte?
R: Non penso che per i giocatori sposti tanto. E’ un pensiero più per l’allenatore magari, ma per la squadra non è un problema. E' un momento dove tutti sanno che non stanno rendendo come potrebbero, hanno altri pensieri. Poi Mazzarri non si farà condizionare da questo.
D: Al ritorno di Mazzarri voi della vecchia guardia mandaste un audio alla squadra per caricarla. Lo rifarete?
R: Si può fare, ma ora servono risultati. Io ci sono stato a Napoli in un periodo complicato con contestazioni, vi assicuro che sono toste. Ora i ragazzi devono stare concentrati e cercare di dare il massimo perché le prossime partite saranno molto importanti.