11 Jan, 2024 - 16:18

Cosa ha deciso l'Agcom sul marketing degli Influencer? L'avvocato del Digitale: "Questo è solo l'inizio"

Cosa ha deciso l'Agcom sul marketing degli Influencer? L'avvocato del Digitale: "Questo è solo l'inizio"

Il caso Chiara Ferragni e del Panettone Balocco non smette di far parlare: finalmente, le lotte di consumatori e delle associazioni dei consumatori avranno un riscontro. Dopo l'ipotesi di truffa aggravata, ora anche l'Agcom ha deciso di muoversi per mettere un freno al potere dilagante degli Influencer.

Marketing Influencer, cosa ha deciso l'Agcom? Parla l'avvocato Alessandro Vercellotti

La straordinaria capacità degli Influencer di influenzare e orientare i gusti e gli acquisti degli utenti è ormai ben conosciuta. Entrare su un social, ormai, significa essere bombardato da più o meno trasparenti adv, cioè pubblicità.

Emblematico è, in questo senso, il caso di Chiara Ferragni-Balocco, scoppiato a seguito della maxi multa di oltre un milione di euro inflitta alla creatrice de "The Blonde Salad" e all’azienda dolciaria per pratica commerciale scorretta da parte dell’Antitrust.

Arriva, perciò, la stretta Agcom sui contenuti e sulla comunicazione degli Influencer. Che cosa accadrà da oggi e chi toccherà la stretta? Risponde a queste domande l'avvocato Alessandro Vercellotti, Founder Legal for Digital, intervistato da Livia Ventimiglia e Simone Lijoi alla trasmissione radiofonica AAA - Cercasi Stabilità.

Cosa prevede il testo Agcom

Da oggi, l'Autorità per le garanzie nella comunicazione ha approvato delle linee guida, una stretta alle attività degli Influencer. Sarà necessario specificare effettivamente quando il messaggio che stanno dando è un messaggio pubblicitario.

D: Ma cosa cambia e come funziona?

R: Prima grande novità è che è stato emesso un parametro oggettivo: 1 milione di followers e 2% di engagement. Non si era mai parlato di parametri oggettivi ed è qualcosa di fondamentale perché divide il mondo della comunicazione degli influencer, fra chi è attenzionato e chi no. Per cui ci saranno una serie di micro e nano influencer che non rientrano in questo testo unico. L'altro parametro è quello di una comunicazione più chiara e più trasparente. Quale sarà il futuro? Ad oggi, bisognerà capire quali sarà l'impatto pratico. Basti pensare a come sono cambiati i contenuti: Tiktok è 99% video e quasi nessuno va a leggere la didascalia. Quindi, il fatto che si tratti di una sponsorizzata deve emergere in maniera ancora più chiara.

D: Cosa cambierà per il consumatore?

R: Intanto bisognerà vedere come sarà applicato questo testo unico. L'obiettivo è quello di una comunicazione trasparente, di una consapevolezza. Oggi, il consumatore sui social non è consapevole di come il contenuto nasce, se è stato sponsorizzato, se l'influencer o il creator ha ottenuto un prodotto omaggio. Pensate anche a tutto l'ambito del foody influencer. Vanno a cena, fanno il loro contenuto, ma io mi chiedo: avranno pagato o saranno stati pagati per andare a cena? Io come consumatore vorrei saperlo, per capire se veramente quel piatto era così buono come dicono.

D: Questi influencer si adegueranno secondo lei? O si atterranno, perché dovranno per Legge?

R: Dal mio punto di vista, gli influencer, che hanno già certi account di certe dimensioni, hanno alle spalle agenzie vanno a verificare, che fanno una vera e propria formazione. Quindi, in qualche modo sono preparati. Tanti influencer e tanti creator, invece, nascono e crescono in pochissimi mesi e magari non avranno questa competenza. Sarà un approccio mentale e un know how che dovranno acquisire nel tempo, perché le sanzioni potrebbero essere davvero importanti.

D: Ma c'è una zona d'ombra: facendo riferimento al caso di Chiara Ferragni, quando lei fece quel post video di scuse, indossando una tuta, anche se lei non stava pubblicizzando quel marchio, poi quel marchio ne ha beneficiato. Perché online il capo è andato sold out.

R: Da un certo punto di vista sì. Nel momento in cui utilizzo un prodotto, semplicemente perché mi piace, non c'è problema. Però, è anche vero che si tratta di persone che con il loro comportamento arrivano a milioni di persone. E, quindi, come il giusto comportamento è a favore della collettività, un comportamento in cui faccio un certo tipo di collaborazione, o anche che quella maglia mi sia stata regalata, posso fare un danno enorme alla collettività, perché stiamo dando informazioni non corrette. Questo è il mondo dell'influenza. La comunicazione nasce, da questo punto di vista, da questo. Non è che ci siamo evoluti, queste regole, secondo me, subiranno anch'esse un'evoluzione.

D: Secondo lei arriverà anche una stretta sui followers fittizi?

R: Senza entrare in casi specifici, posso dire che, addirittura, ci sono piattaforme che vendono followers, engagement, commenti. Si vende ormai qualsiasi cosa. Ci sono state situazioni, che stiamo seguendo, dove si parla di sanzioni per queste piattaforme. Perché potrebbero andare a turbare in qualche modo il mercato e a colpire il consumatore. Nel momento in cui io pago 100-200 mila euro e acquisto tot followers, sto comunicando un engagement, un ruolo di influencer, che in realtà non ho. Anche questo tipo di comportamento sarà attenzionato.

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Ilenia Scollo
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