Dopo una cena in una pizzeria di Sant’Angelo Lodigiano, in provincia di Lodi, un avventore ha lasciato una recensione dai contenuti politicamente scorretti, che ha provocato l'indignazione della proprietaria del locale. Il cliente ha lamentato il fatto di essere stato messo a sedere accanto a persone gay e a un disabile "che mangiava con difficoltà", dichiarando di essersi sentito a disagio. "Il cibo era buono, ma non tornerò" ha concluso così il suo giudizio, apponendo una sola stella al valore complessivo del ristorante. Secca la replica della titolare: "Cattiveria gratuita, il nostro locale non fa per lei."
La pizzeria Le Vignole di Sant’Angelo Lodigiano, provincia di Lodi, è un locale aperto a tutti. Ci tiene a precisarlo la sua titolare, Giovanna Pedretti, all'indomani delle polemiche causate dalla recensione di un suo cliente lasciata su Google. Il caso, riportato dal Corriere delle Sera, ha per protagonista un avventore del locale che ha aggiudicato una sola stella di valutazione al ristorante, nonostante "pizza e dolci fossero eccellenti".
Il suo malcotento nasce dal fatto che il suo tavolo fosse al fianco di alcune persone gay, le quali comunque pare siamo rimaste "composte", e un ragazzo in sedia a rotelle, "colpevole" di mangiare con qualche difficoltà. "Non mi sono sentito a mio agio, non tornerò" ha concluso l'autore della recensione. Immediata la risposta della proprietaria: "Le chiediamo gentilmente di non tornare da noi", indignata dal suo atteggiamento discriminatorio nei confronti della diversità.
La recensione politicamente scorretta è stata cancellata a pochi giorni di distanza dalla replica della sua proprietaria, pubblicata sulla pagina Facebook dell'attività gastronomica. In tanti hanno espresso solidarietà alla titolare, mentre un'onda di indignazione ha travolto il cliente insoddisfatto. "Questo locale non fa per lei", così la signora Pedretti, che insieme al consorte Pietro gestisce Le Vignole da circa 8 anni, lo ha invitato a non tornare più.
Da tempo, la pizzeria nel lodigiano è campione di inclusività, introducendo nel menù la cosiddetta "pizza sospesa" a favore delle persone disabili e dei loro familiari. Solo nell'ultimo anno, sono stati distribuiti 200 buoni. Il ragazzo citato nella recensione era proprio uno dei beneficiari dell'iniziativa, circostanza che ha fatto arrabbiare ancora di più la proprietaria del ristorante.