Arriva la notizia del fallimento di Smemoranda: l'azienda dell'iconica agenda, cult per generazioni tra i banchi di scuola, scivola nel dimenticatoio. All'asta per vendere i diritti del marchio, nessuno si fa avanti per rilevarlo.
La notizia è ufficiale: Smemoranda, l'azienda produttrice dell'iconica agenda che ha accompagnato intere generazioni tra i banchi di scuola è fallita. Dopo la dichiarazione di fallimento un'altra delusione: l'asta organizzata per rilevare i diritti del marchio è deserta e nessuno si fa avanti per salvarla.
Smemoranda è stata molto più che un semplice diario per tanti giovani, negli anni si era conquistata il primato delle agende più acquistate e desiderate, diventando quasi un simbolo culturale che andava oltre la semplice organizzazione scolastica.
La concorrenza crescente con gli altri brand, l'avvento del diario elettronico e la conseguente crisi delle cartolerie dovuta in parte anche all'impennata dello sviluppo della tecnologia negli ultimi anni hanno contribuito a dare il colpo di grazia all'azienda, affossando definitivamente la Smemoranda.
Le vendite, avevano subito un calo vertiginoso e drastico. Inevitabile la crisi in cui dapprima è arrivata la dichiarazione di fallimento del gruppo finanziario Smemoranda Group e poi quello dell’asta per vendere e rilevare i diritti del marchio.
Smemoranda è l'azienda nata nel 1979 da un'idea di Gino e Michele e Nico Colonna, i fondatori che hanno dato vita all'agenda cult per tantissime generazioni di studenti, che affidavano alle pagine del prezioso diario non solo gli appunti di scuola ma anche i propri segreti adolescenziali.
Dediche, canzoni, confessioni e segreti, le pagine del diario si erano trasformare in uno strumento attraverso cui esprimere la propria personalità. Il fallimento del gruppo proprietario dell'inimitabile agenda Smemoranda rappresenta un duro colpo per tutti i nostalgici degli anni in cui ha avuto maggior successo.
Negli anni più fortunati di Smemoranda, le vendite sono riuscite ad arrivare a numeri da capogiro, superando ampiamente il milione di copie.
Per quanto riguarda la scuola ecco due approfondimenti sull'introduzione della piattaforma unica e sull'esigenza di virare verso una maggiore inclusività negli istituti italiani.