Daniela Fazzolari, l'attrice nota al grande pubblico soprattutto per il ruolo di Anita della soap Centovetrine, in un'intervista esclusiva a Tag24 rivela alcuni inediti retroscena riguardo la cancellazione della serie tv da Mediaset (che è andata in onda su Canale 5 dall'8 gennaio 2001 all'8 agosto 2016) . Parla di una lunga avventura con la soap che è terminata sorprendendo i fan con la chiusura definitiva della serie, che cosa è successo?
Daniele Fazzolari condivide il suo pensiero sull'attuale tendenza nel mondo delle soap, per la tv italiana, di passare a produzioni straniere come, ad esempio, la turca e attualmente molto nota Terra Amara.
L'attrice di Centovetrine si interroga sul cambiamento di rotta, indicando la questione economica come possibile spiegazione della cancellazione della serie:
D: C'era una produzione italiana per le soap e, allora, perché questa decisione, secondo lei, di volgere lo sguardo alle produzioni straniere turche o spagnole, da parte di Mediaset? Insomma, estere? Lei cosa pensa di questa scelta?
R: Il mio pensiero lo vedo condiviso anche dagli sceneggiatori e da chi ha collaborato con noi parallelamente nella scrittura. Ed è vero il fatto che purtroppo Centovetrine è stata una banca importante per l'azienda stessa. Si tratta di un prodotto che continuava a funzionare, non è che avesse perso l'interesse da parte del pubblico e quindi a livello audience, è che c'è stata una controtendenza a livello di investimento.
Perché è ovvio che un prodotto che dura così tanto ha dei costi, che però io credo siano fondamentalmente ripagati dall'audience. La cosa che tutti un po' ci siamo domandati è come mai un prodotto che frutta debba comportare l'idea che bisogna andare a fare qualcosa che sia venga girata in tempi più stretti e senza una grande consequenzialità da un anno all'altro.
D: Ma neanche producendo e rivendendo la serie all'estero avrebbe potuto funzionare?
Penso che a livello di investimenti comprando produzioni straniere si spenda meno, si controlli un po' più la gestione del prodotto e quindi anche delle persone che ci lavorano e quindi, comprando all'estero un prodotto già fatto, già pronto dove tu non devi spendere, ma lo compri ad una cifra sicuramente minore di quella che può essere quella di produzione, e che comunque ti frutti quel che ti interessa, conviene di più. Non voglio farne una mera giustificazione economica, ma è l'unica a livello di ragionamento che uno riesce a dare, altrimenti non ci si dà una motivazione reale.
L'attrice non tiene minimamente in considerazione un calo di audience come ragione per la fine di Centovetrine. Sottolinea, anzi, gli sforzi per creare disaffezione nel pubblico e la mancanza di chiarezza da parte degli addetti ai lavori. Nell'aria aleggiava qualcosa di strano: le puntate venivano spostate, posticipate e, alla fine, la notizia è arrivata: la chiusura definitiva della soap.
D: Quindi la notizia che circola, legata al calo dell'audience non è vera?
R: No, assolutamente no. Si è fatto di tutto affinché cambiando orario, "spostando qua, mettendo là", si creasse una fondamentale disaffezione nel pubblico. Ma in realtà poi questa non si è mai creata. Può essere nato qualche problema di orario, di spostamento, ma l'affezione del pubblico è sempre stata la stessa di prima. Non giustifica nemmeno questo un cambio di rotta così drastico e definitivo.
D: Ha detto che si è fatto di tutto per creare disaffezione, cioè?
R: Si. Il fatto è che l'idea che già la cosa s'interrompesse era nell'aria. Era stata rimandata, poi dicevano 'no, non rimandiamo, andiamo avanti' e quindi insomma, non c'è stata una grande chiarezza nei confronti degli addetti ai lavori. Non c'è mai stata trasparenza negli intenti. Uno solitamente se un prodotto va male lo sa, inizia a farsene una ragione.
La cancellazione della tanto amata soap ha sorpreso non soltanto gli spettatori affezionati, ma anche buona parte del team, lasciando senza lavoro persone speranzose e sicure che la serie sarebbe continuata. Ce ne ha parlato così Daniela Fazzolari:
D: Qualcuno l'è venuto a sapere all'ultimo?
R: Tutti. Tutti, sapendo che c'era una posticipazione del prodotto, hanno riconfermato magari l'affitto di una casa, hanno confermato determinati impegni importanti. Tante persone si erano trasferite addirittura con la famiglia (per continuare più stabilmente con le riprese ndr).
L'atteggiamento poco limpido e poco esaustivo alla fine mi ha lasciata sempre con la sensazione che abbiano d deciso di fare altro spendendo meno. Io preferirei che la ragione fosse stata di altra natura, ma non riesco a darmi un'altra spiegazione.
L'attrice racconta il momento in cui ha appreso della chiusura della serie, sottolineando la mancanza di trasparenza negli intenti della produzione. rivela di essere stata in un periodo di gravidanza durante la chiusura di Centovetrine, e come questo abbia influenzato la sua reazione alla notizia. Parla dell'atteggiamento poco limpido della produzione e dell'impatto emotivo sulle persone coinvolte.
D: Lei personalmente come ha vissuto l'esperienza della chiusura di Centovetrine?
R: Io in quel periodo mi stavo per sposare, in attesa che scrivessero questa nuova stagione che a livello di scrittura era già stata avviata.
D: Cosa è successo, come ve l'hanno comunicato?
R: Io chiamai il produttore, dissi che ero incinta, per correttezza ve lo comunico se state scrivendo. Ricordo che lui aveva detto che fino al quinto mese avrebbero potuto modificare la storia inserendo una motivazione per il personaggio rimasto incinta e poi al quinto mese sarei uscita e si sarebbe visto. Portai quindi avanti la gravidanza e poi ho saputo dagli addetti ai lavori e dalle maestranze, perché ci conoscevamo e avevamo un rapporto umano, e mi hanno detto che invece non sarebbe mai più partita Centovetrine. Per me ci sarebbe stata comunque un'uscita per via del bambino, mettiamo in conto. Io avrei avuto con mio figlio qualcosa di più importante a cui pensare e sarei dovuta uscire.
Forse io l'ho presa meno peggio di altri. Mi ero trasferita a Roma e la mia vita aveva preso già un'altra piega.
Altre persone l'hanno vissuta molto peggio comprando casa, affitti, trasferendo l'intera famiglia e perdendo il posto. Il che, è atroce.
L'attrice discute dell'affetto del pubblico per il suo personaggio più amato, quello di Anita, e come questa affezione persista ancora oggi. Condivide con noi così il suo rapporto con gli altri attori dopo la chiusura della serie:
D: E' rimasta in contatto con qualcuno degli attori?
R: Se ci sono degli eventi in giro magari ci si incontra, ma il discorso non è mai più stato riaperto. Ho rincontrato Pietro Genuardi, capita a volte casualmente, ci si ritrova allo stesso evento senza saperlo.
D: Una serie di così lunga durata che impatto ha avuto sul suo futuro?
R: Ci sono personaggi che rimangono impressi per quello che hanno fatto ed è sicuramente piacevole.
D: Qualcuno la ferma ancora come Anita?
R: Si! Tantissimo, certo. L'affezione da parte del pubblico vive e c'è ancora. Anzi, molti guardano le repliche sui vari canali di Mediaset.
D: Le manca il personaggio di Anita?
R: Era sicuramente molto amato dal pubblico. Io credo di aver dato tutto con lei. Essendo poi sparito anche tutto il suo nucleo familiare, capisci bene il grosso era fatto.
D: Che rapporto ha con i reality show? Le hanno mai chiesto di andare, ci andrebbe?
R: Mi avevano proposto tanti anni fa La fattoria, ma non era tra i miei progetti quello di partecipare ad un reality.
D: A quali parteciperebbe?
R: Quelli un po' più dinamici di sfida come Ballando con le stelle o Pechino Express, quelli dove c'è realmente qualcosa da fare e non vanno a grattare sulla persona. Ma perché ho sempre avuto un limite nel parlare di me. Non mi interessa molto entrare nella sfera privata, non mi interessa sapere quella degli altri.
D: Il Grande Fratello quindi non lo farebbe?
R: No, assolutamente no.
D: Conosce ad esempio Beatrice Luzzi, quest'anno nel reality?
R: Personalmente non la conosco per niente, l'ho solo incrociata qualche volta. Anche perché a Vivere lavoravano in un'altra città. Ci siamo incrociati tutti per via di alcuni eventi, ma è finita li.
D: E invece Sara Ricci?
R: Sara si, l'ho incontrata magari più volte per amicizie in comune ed eventi in cui capitavamo di trovarci insieme. Con Sara ci ho parlato un pochino di più, con Beatrice proprio non la conosco.
D: Dunque la segue questa edizione del Grande Fratello?
R: No, no.
D: Ha seguito qualcuna di queste produzioni straniere di soap, si è fatta un'idea della diversità rispetto a quelle italiane che lei conosce e ha vissuto in prima persona?
R: No, in realtà. Perché in generale non riesco a seguire una cosa per tanto tempo. Ci ho lavorato, si, ma.. a farla va bene, ma a seguirla difficilmente. Io sono più per il cinema, un film una volta visto, è finito.
L'attrice confida dettagli della sua vita attuale, si concentra principalmente su suo figlio e sul cinema. Parla di un film recente e rivela che il mondo dei lungometraggi è sempre stato il suo sogno.
D: Uno spaccato della sua vita dopo Centovetrine? Che cosa fa oggi?
R: La mia vita al momento è molto incentrata su mio figlio. Ho avuto un figlio non a vent'anni ma a quarant'anni, con la consapevolezza che avrei voluto dedicarmi a lui il più possibile. Ho fatto prettamente cinema. Ho fatto un film con Thomas Arana e Abel Ferrara nel 2022, diretto da Massimo Paulucci Soldato sotto la luna, disponibile su Amazon Prime. Cerco di ritagliarmi più su questo mondo, richiedono meno tempo delle lunghe serialità. E poi è sempre stato il mio sogno vivere la magia del cinema.