Conguaglio IMU e ravvedimento operoso, l'ultimo passo per pagare meno. La legge prevede l'applicazione di un'apposita disciplina per incentivare i contribuenti a rimediare spontaneamente alle inosservanze degli obblighi tributari, compresi quelli regionali e comunali. Pertanto, è possibile versare l'importo dell'IMU tramite il ravvedimento e conguaglio per il 2023. Vediamo come funziona.
Nella legge di Bilancio 2024, sono state rese operative le delibere e i regolamenti IMU 2023 comunicati tardivamente dai Comuni attraverso il portale del Federalismo Fiscale.
Questa è la ragione principale per coloro che si trovano nella posizione di dover reintegrare il versamento dell'IMU eseguito entro il 18 dicembre sulla base delle aliquote IMU 2022.
Molti devono procedere al conguaglio IMU in virtù dell'adeguamento alle nuove aliquote del 2023.
Tuttavia, per gli omessi versamenti, tardivi o insufficienti dell'imposta IMU entro il 18 dicembre, sarà possibile regolarizzare la propria posizione tramite due adempimenti: ravvedimento e conguaglio per il 2023.
A chiarire questo il campo di efficacia dei regolamenti è il MEF nella sezione: Regolamenti e aliquote: adempimenti da parte dei comuni, che recita:
Pertanto, le nuove aliquote IMU da parte dei Comuni entrano in vigore per l'anno di riferimento, a condizione che vengano portate a conoscenza del Dipartimento delle Finanze attraverso la pubblicazione sul sito entro il 28 ottobre dello stesso anno.
Al fine di consentire al MEF di procedere alla pubblicazione entro il termine del 28 ottobre di ciascun anno, gli atti devono essere trasmessi entro il termine perentorio del 14 ottobre dello stesso anno nel Portale del Federalismo Fiscale.
Nell'ipotesi in cui questi adempimenti non siano stati rispettati, il contribuente si trova nella posizione di aver pagato l'IMU del 2023 sulle aliquote previste nel 2022.
Come riporta investireoggi.it, il comma 72 della legge di Bilancio prevede l'applicazione delle delibere regolamentari e delle aliquote IMU, a condizione che risultino pubblicate nelle seguenti date:
Ciò significa che i contribuenti devono conguagliare gli importi versati per il saldo dell'IMU a dicembre, senza l'applicazione di interessi e sanzioni, entro il 29 febbraio 2024. In presenza di rimborso, si applicano le regole ordinarie.
Come riportato da fiscooggi.it, per i versamenti carenti, tardivi od omessi viene applicata una sanzione amministrativa pari al 30% dell’importo non pagato, ridotta al 15% in caso di ritardo non superiore a 90 giorni e ulteriormente ridotta a un quindicesimo per ciascun giorno di ritardo in caso di ritardo non eccedente i 14 giorni (articolo 13, Dlgs 471/1997).
Il contribuente può rimediare spontaneamente alle inosservanze dell’obbligo tributario, versando:
Come detto sopra, si applicano sanzioni ridotte per incentivare i contribuenti a rimediare spontaneamente alle inadempienze tributare.
Nel dettaglio, si riportano integralmente le disposizioni dell’Agenzia delle Entrate, in merito alle aliquote delle sanzioni ridotte, le quali sono le seguenti: