29 Jan, 2024 - 16:08

Bologna, 22enne perseguita e minaccia la ex fidanzata: "Ti faccio fare la fine di Giulia Cecchettin"

Bologna, 22enne perseguita e minaccia la ex fidanzata: "Ti faccio fare la fine di Giulia Cecchettin"

Ennesimo caso di stalking a Bologna. Un 22enne della zona ha perseguitato, minacciato di morte, picchiato ripetutamente e sequestrato la fidanzatina di 18 anni. La giovane, stanca dei continui abusi e ormai costretta a modificare le sue abitudini di vita, ha denunciato l'accaduto alle forze dell'ordine, preoccupata per la sua incolumità.

Bologna, 22enne perseguita e minaccia la ex fidanzata: cosa è successo

L'adolescente ha malmenato la ragazza per motivi di gelosia e controllo. Una relazione tossica quella tra i due, fin dall'inizio.

Il presunto stalker è stato protagonista di due gravi episodi di violenza: ha versato un'intera teiera di acqua calda sul piede della vittima e una seconda volta, in un tentativo di fuga da casa, l'ha colpita a testate e placcata, privandole di andar via.

Un sequestro in piena regola avvenuto la notte di capodanno.

La minaccia di morte e l'allontanamento dalla vittima: "Finisci peggio di Giulia Cecchettin"

Infine, in un conclusivo atto di follia le avrebbe detto, come raccontato dalla stessa 18enne alle forze dell'ordine: "Finisci peggio di Giulia Cecchettin. Se veramente hai paura di me, ora ti faccio vedere io, ti dimostro l’idea del violento.

Un tentativo, quello del bolognese, di intimorire, manipolare e convincere la coetanea a proseguire la relazione usando il tragico fatto di cronaca di Giulia Cecchettin, ennesima vittima di femminicidio a soli 22 anni e uccisa dal fidanzato Filippo Turetta, ora detenuto al carcere di Verona.

I carabinieri del comando locale, hanno rintracciato il 22enne e sottoposto dal giudice alla misura cautelare di divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla parte lesa.

Confermata anche l'applicazione del braccialetto elettronico: misura preventiva utilizzata per tracciare e conoscere in tempo reale i suoi spostamenti e prevenire potenziali aggressioni o persecuzioni.

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Antonio Preziosi
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