Le proteste degli agricoltori ormai non sono più un fatto solo tedesco o francese, ma si sono espanse anche in altri paesi europei. Non fa eccezione l'Italia, dove l'esempio dei colleghi esteri ha spinto tanti agricoltori italiani a salire sui loro trattori per organizzare blocchi stradali o proteste rumorose.
Chiedono alla politica sostegni e sgravi a favore del loro settore, in alcuni casi criticando le politiche green che l'UE vorrebbe introdurre per la coltivazione intensiva e non. Il ministro italiano dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida è intervenuto chiedendo attenzione a chi protesta: "Nessuno spazio alla violenza ingiustificata".
Intervenendo al Summit Italia-Africa in programma oggi 29 gennaio al Senato, nell'ambito dell'attività del governo volta a mostrare come il "Piano Mattei" stia diventando sempre più concreto ed operativo, il ministro dell'Agricoltura e della sovranità alimentare Francesco Lollobrigida ha commentato gli ultimi sviluppi delle proteste degli agricoltori.
Col passare dei giorni queste hanno coinvolto altri paesi europei, oltre a quelli in cui hanno avuto origine (Olanda e Germania) o dove sono riuscite a strappare concessioni sostanziose al governo (Francia). Uno dei principali pericoli però è che le proteste degli agricoltori sfocino in atti di violenza o siano pericolose per gli altri: non molto tempo fa in Francia una donna è morta mentre partecipava ad un blocco stradale.
A Viterbo, quindi in Italia, è avvenuto che alcune bandiere della Coldiretti siano state bruciate da un gruppo di agricoltori in protesta. Lollobrigida stigmatizza quanto accaduto, riflettendo su come sia necessario per le proteste non creare un clima di contrapposizione fra le parti in causa:
Una solidarietà che, secondo Lollobrigida, dovrebbe applicarsi anche a chi nelle istituzioni europee porta avanti le istanze degli agricoltori:
Questo ragionamento è stato poi ampliato dallo stesso Lollobrigida fuori Montecitorio, dove si stava svolgendo l'incontro fra il governo italiano e diversi statisti provenienti da più di 20 stati africani. Il ministro dell'Agricoltura ha voluto separare le associazioni che s'impegnano nel proprio lavoro da quelle che scendono in piazza per altri motivi:
"Sono due piani molto diversi: in Francia e in Germania manifestano le associazioni rappresentative del mondo agricolo rispetto a delle politiche che noi contestiamo dal primo giorno, quelle che facevano prevalere una sostenibilità ambientale che non teneva conto della sostenibilità economica. Le politiche italiane non hanno fatto tagli all'agricoltura, le risorse sono aumentate in maniera significativa: noi non abbiamo tolto un euro agli agricoltori".