Alain Delon è ancor al centro delle notizie, in seguito ai problemi di salute che hanno riguardato il famoso attore: per la stella del cinema arriva la tutela giudiziaria. In che cosa consiste la decisione del giudice? Scopriamo insieme tutti i dettagli.
Il divo del cinema Alain Delon - che di recente ha avuto gravi problemi di salute - è stato sottoposto a tutela giudiziaria: la misura provvisoria è stata decisa dal giudice in tribunale. Cosa comporta in concerto il provvedimento legale?
L'attore francese potrà comunque svolgere la gran parte delle quotidiane azioni, con alcune specifiche riserve, ad esempio non sarà in grado di disporre della facoltà di effettuare atti importanti come la vendita di un bene immobile, per cui nel caso, dovrà rivolgersi ad una terza persona, un "mandatario".
Si tratta di una figura di "tutor" che provvederà allo svolgimento di alcune particolari azioni. Secondo quanto riportato dall'avvocato di Delon, Frank Berton, la figlia dell'attore, Anouchka Delon, si è detta soddisfatta e felice della decisione del giudice.
L'attore Alain Delon, all'età di 88 anni, si ritrova coinvolto in una causa legale contro i suoi figli: Anthony e Alain Fabien. Tra loro e il padre a quanto pare di recente non scorrerebbe buon sangue, secondo quanto i due hanno raccontato in un'intervista rilasciata al Paris Match. I figli hanno parlato del padre come un uomo ormai anziano e malato, non più in grado di prendersi cura di se stesso e dei suoi affari.
In più Anthony e Alain sono convinti del fatto che l'attore sarebbe vittima delle grinfie e dei raggiri messi in atto dalla loro sorella, Anouchka e dall'attuale compagna e manager della star del cinema, Hiromi Rollin. Il seme dalle discordia nasce dalla gestione dell'eredità di Delon: una volta morto, lascerebbe metà del suo patrimonio alla figlia, mentre la restante parte divisa tra gli altri due.
L'attore, indignato, ha rotto il silenzio intentando una causa contro il figlio maggiore, accusandolo di voler infangare la reputazione di Anouchka e di persistere nel considerarlo un uomo troppo vecchio e malato non più in grado di provvedere a se stesso.