"La Conferenza Italia-Africa è stata un successo". Così Stefania Craxi, presidente della Commissione affari esteri del Senato, in un'intervista a Tag24. Ieri, 29 gennaio 2024, la premier Giorgia Meloni ha accolto i leader africani ed europei a Palazzo Madama in occasione del vertice Italia-Africa. Durante il suo discorso, Meloni ha illustrato il Piano Mattei che promuove una nuova collaborazione tra l'Italia e i Paesi del Continente africano.
D: La premier ha definito il vertice come un successo. Secondo lei com'è andato?
R: Il successo è rappresentato dalla grande attenzione, dalla presenza qualificata di oltre 95 capi di Stato africani, dal fatto che tutti hanno ringraziato e rilevato come l'Italia stia svolgendo un ruolo importante sia a livello dell’Unione Europea sia in quanto presidente del G7 per accendere un faro sul continente africano. Quindi lo definirei un successo. Dopodiché la premier ha anche detto che è un primo passo, un metodo ed un nuovo modo di relazionarsi con i Paesi dell'Africa.
D: Il continente africano è colpito da diversi eventi climatici estremi. Secondo lei, il Piano Mattei risponde alle esigenze dell'Africa in relazione al tema del clima?
R: È ovvio che il Piano Mattei non può rispondere alle esigenze dell'Africa, stiamo parlando di un continente con un miliardo di abitanti. Il Piano Mattei è l'indicazione di come l'Europa nel suo complesso debba cambiare il suo approccio verso l'Africa, di come l'Europa deve fare dell'Africa una priorità nella sua politica estera, come lo sviluppo dell'Africa sia nell'interesse comune degli africani e degli europei. Dopodiché sono stati segnalati alcuni temi prioritari tra cui c'è anche il cambiamento climatico e tutte le problematiche che ne conseguono a partire dalla siccità.
D: Con questo piano è realmente possibile frenare o controllare l'immigrazione dall'Africa?
R: Intanto si è vista una cosa, che molti paesi da cui parte l'immigrazione verso l'Europa sono essi stessi paesi di destinazione di un'immigrazione. È evidente che l'immigrazione è un fenomeno epocale che non si può fermare, ma si può gestire in modo diverso.
Vuol dire anche qui sostenere lo sviluppo dell'Africa su basi paritarie, quindi uno sviluppo che deve essere condiviso e portare benefici sia ai cittadini europei che a quelli africani. Inoltre, è emerso anche il fatto che la lotta al traffico di esseri umani, condotta da vere e proprie bande criminali, è anch'essa un tema comune.
C'è anche un'immigrazione naturale che va semplicemente gestita meglio, e si sta lavorando molto su questo, come è stato evidenziato ieri durante la discussione sul tema della formazione.