L'avvocato Eugenio Losco, legale di Ilaria Salis, l'insegnante milanese detenuta a Budapest da quasi un anno, ha dichiarato oggi all'Ansa che il team della difesa sta valutando l'ipotesi di ricorrere alla Corte europea dei diritti dell'uomo, con sede a Strasburgo. Dopo le immagini della detenuta portata al guinzaglio con una catena legata al collo durante la prima udienza del processo in Ungheria, per i legali e la famiglia è sempre più urgente garantire il rispetto dei diritti fondamentali. Da qui la decisione di adire l'Alta Corte internazionale, in attesa di capire le future mosse del governo per assicurare gli arresti domiciliari alla Salis.
I legali di Ilaria Salis stanno valutando l'ipotesi di fare ricorso alla Corte europea di Strasburgo per manifesta violazione dell'art. 3 della Convenzione dei diritti dell'uomo. Secondo il suo disposto, infatti, di ogni individuo ha il diritto "a non subire una violazione dell'integrità fisica e psichica, a causa di tortura o trattamento o pena disumana o degradante". Una violazione evidenziata anche dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ieri aveva giudicato il trattamento riservato dall’Ungheria alla detenuta italiana non In sintonia con la nostra civiltà giuridica".
Da mesi, i genitori dell'insegnate 39enne denunciano le disumane condizioni di carcerazione della figlia, rese palesi dalle immagini delle prima udienza del processo: l'imputata scortata in aula da uomini incappucciati e tenuta al guinzaglio con una catena. Immagini che ha destato un'ondata di indignazione nella società civile e nel mondo della politica.
L'intento è stato dichiarato oggi dall'avvocato Eugenio Losco ai microfoni dell'agenzia Ansa. "Andiamo avanti" ha detto il legale della Salis, sottolineando come il team di difesa e la famiglia non abbiano alcuna intenzione di fermarsi pur di garantire un trattamento equo all'imputata. Inoltre, Losco ha dichiarato che non staranno a guardare mentre si attende di comprendere quali siano i risultati ottenuti dal governo per far accordare a Ilaria gli arresti domiciliari.
Il ricorso alla Corte europea potrebbe rivelarsi una mossa strategica, in quanto, come sostiene lo stesso avvocato, l'Ungheria è già stata condannata dall'organismo internazionale in difesa dei diritti fondamentali dell'uomo per lo stesso tipo di reato. Intanto, i genitori di Ilaria Salis hanno incontrato questa mattina la figlia in carcere, per poi essere ricevuti dall'ambasciatore italiano in Ungheria, Manuel Jacoangeli.