Il morbillo è una malattia esantematica di origine virale, il contagio avviene frequentemente nei bambini in età tra 1 e 3 anni, per questo motivo viene anche inserita tra le patologie infettive infantili. Se non si è immunizzati e non è stato fatto il vaccino, può colpire anche da adulti. I sintomi non sono differenti, tuttavia dopo i 30 anni potrebbero insorgere complicazioni. Vediamo a cosa fare attenzione, quali sono i segnali da non sottovalutare e come prevenire i rischi.
Il morbillo sta ricominciando a colpire la popolazione in Europa. L'allarme dell'Oms arrivato recentemente non riguarda solo i bambini senza copertura vaccinale, ma anche l'aumento di casi negli adulti. Specialmente in soggetti over 30, per i quali è scattata anche un'allerta da parte delle associazioni di medici di famiglia, che hanno rilevato un numero preoccupante di contagi.
Invitando tutti i pazienti ad attuare comportamenti di prevenzione, verificare l'opportuna copertura vaccinale e se non presente, procedere alla richiesta di vaccinazione. I rischi infatti non sono da sottovalutare, perchè per il morbillo non esiste una cura. E anche nei soggetti sani e giovani, il virus può dare origine a complicazioni a livello polmonare, oltre che essere altamente infettivo.
Quindi bisogna fare molta attenzione ai sintomi iniziali e valutare insieme al proprio medico un piano terapeutico per scongiurare tutte le patologie secondarie che possono essere causate dalla malattia.
Il morbillo compare solitamente con tipici sintomi, che sono simili in quasi tutte le malattie esantematiche. Quindi inizialmente possono essere confusi con quelli di un comune raffreddore, ma in pochi giorni può comparire febbre molto alta, anche fino a 40 gradi, congiuntivite e il caratteristico esantema cutaneo con eruzioni.
In particolare con puntini rossi che dal viso si diffondono poi su tutto il resto del corpo. La contagiosità del virus è molto elevata, pertanto il consiglio è quello di tenere sotto controllo tutte le attività, specialmente quelle durante le quali si è stati a contatto con soggetti particolarmente fragili o bambini sotto i cinque anni non immunizzati.
L'incubazione dura solitamente 10 giorni circa, durante i quali i sintomi iniziano gradualmente e vanno a peggiorare fino al picco. Che arriva dopo i primi 4 giorni, con febbre e problemi respiratori simil influenzali. Le persone contagiate sono infettive a partire dai giorni precedenti l'inizio dei sintomi e fino a 7 giorni dopo la comparsa dell'esantema.
Il morbillo è solitamente una malattia che non presenta molte complicazioni. I rischi infatti di sviluppare altre patologie correlate sono rari, ma vanno comunque opportunamente valutati. Visto che non esiste una cura per questo virus, il trattamento principale consiste nel riposo e nell'isolamento domiciliare dei soggetti infetti.
Andranno quindi trattati i sintomi in modo da evitare qualsiasi rischio secondario. Principalmente per limitare la disidratazione dovuta a diarrea e vomito, ma anche per contenere eventuali infezioni batteriche come otiti, congiuntiviti, laringiti e polmoniti.
In pazienti con sistema immunitario debole o bambini sotto un anno di età possono inoltre insorgere complicanze come convulsioni, meningiti ed encefaliti per le quali è necessario il ricovero in ospedale. Oltre al trattamento dei sintomi e della febbre, l'unica arma a disposizione è il vaccino preventivo che garantisce l'immunità al contagio.
Visto l'aumento dei casi di morbillo, specialmente nella regione Lazio, ma in crescita in tutta Europa anche nei soggetti adulti, le autorità sanitarie stanno invitando tutti a controllare se c'è o meno la copertura vaccinale.
Di solito si ricevono due dosi di routine durante le vaccinazioni infantili la prima a un anno e la seconda con richiamo a 4/6 anni. Se però non c'è questa certezza occorre chiedere una copia del proprio certificato vaccinale all'anagrafe sanitaria della zona di residenza.
Altrimenti con un semplice prelievo di sangue si può stabilire se c'è o no la presenza degli anticorpi. Va ricordato che il vaccino per il morbillo si può fare a qualsiasi età, non presenta particolari controindicazioni, ed è consigliato anche per adulti, adolescenti e donne in età fertile.