La prima stagione con la maglia della Lazio nella stagione 2002/03 aveva lasciato sul suo conto dubbi importanti da parte del club. Poi però Christian Manfredini, dopo varie esperienze in prestito, in giro per l'Italia, è tornato a Roma per riprendersi il posto. Centrocampista duttile, agile e veloce, con determinazione e caparbietà ha convinto tutti e si è affermato in biancoceleste, club con cui ha giocato con continuità dal 2004 al 2011. Anni intensi, che gli hanno lasciato il segno e un ambiente a cui è rimasto profondamente legato. Per commentare il momento dei biancocelesti, ripartendo da Cagliari-Lazio, Manfredini è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Quella vissuta in casa Lazio è stata una settimana difficile. La sconfitta arrivata contro l'Atalanta aveva lasciato strascichi importanti, tanto da far nascere la contestazione da parte dei tifosi, nei confronti della società e dell'allenatore. A Cagliari i biancocelesti erano chiamati a rispondere sul campo e lo hanno fatto, ma ora servirà continuità per provare a lottare fino alla fine per il quarto posto. Sarri ci crede ancora, anche se sa bene che non sarà semplice. E in tutto questo il mister si è già messo a lavoro per il ritorno della Champions League. Allo stadio Olimpico, mercoledì sera, arriva il Bayern Monaco per un match sulla carta difficilissimo, ma emozionante e da grande serata europea. Per commentare il momento dei biancocelesti, ripartendo da Cagliari-Lazio, Manfredini, che ha vissuto una parentesi importante a Roma, nel corso della sua carriera, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Quella vista a Cagliari è una Lazio che ti ha convinto? E' in ripresa rispetto alle ultime uscite?
"In realtà prima di Cagliari la Lazio veniva da un momento positivo. Purtroppo nel bilancio però pesano la sconfitta in Supercoppa e quella di Bergamo contro l'Atalanta. È un'annata un po' così, poco continua, ma non sta facendo male. La squadra di Sarri purtroppo ha delle battute d'arresto nei momenti migliori, quando è chiamata a fare il salto di qualità. La vittoria di Cagliari è importante, fuori casa, ma contro una squadra che non sta facendo benissimo in campionato. La cosa fondamentale è che la Lazio era chiamata a vincere e lo ha fatto. Ora vediamo se riuscirà a fare qualche risultato utile consecutivo per scacciare definitivamente la crisi".
La cosa positiva di Cagliari sono anche i tre gol realizzati perché la Lazio, nonostante la grande qualità che ha, fa fatica a trovare la via della porta. Ti sei dato una spiegazione?
"Spiegazioni non ce ne sono. Purtroppo molto dipende da Immobile, che è il solito bomber quando sta bene, ma gli anni passano anche per lui. Quando lui garantiva 25 o 30 gol a stagione, i biancocelesti partivano sempre da 1 a 0. Mancando lui però, servivano soluzioni differenti, ma nessuno è riuscito a prendere il suo posto. E poi mancano i gol di Felipe Anderson, che dovrebbe segnare molto di più per la qualità che ha. E non ci dimentichiamo che in questa stagione è mancato praticamente sempre Zaccagni, visti i tanti problemi fisici. Purtroppo non tutte le annate sono uguali, ma resta il fatto che questa squadra deve ambire al quarto posto".
Nei confronti di Sarri, da parte tua, c'è sempre la stessa fiducia sia per l’immediato che per il futuro?
"Per l'immediato assolutamente si. La stagione non può che finire insieme a mister Sarri. Poi al termine del campionato la società vedrà insieme al tecnico dove sono arrivati, si siederanno a tavolino e a quel punto decideranno cosa fare per il futuro. Se è l'allenatore adatto, si dovranno prendere calciatori funzionali al suo progetto. Altrimenti si potrà decidere di sostituirlo, ma non prima della fine dell'anno".
Contro il Cagliari ha trovato spazio anche Kamada. Può essere ancora recuperato?
"Non è mai facile cambiare campionato, compagni e nazione e mantenere lo stesso livello. Se la Lazio lo ha preso è perché ha visto in questo giocatore delle qualità importanti. Ora bisognerà capire se il club ci crede fino in fondo oppure no. Quest'anno non è riuscito a mostrare il suo talento, ma questo non vuol dire che sia scarso. Io gli darei un altro anno di fiducia, perché penso meriti una seconda possibilità".
In tutto questo tra due giorni c'è la partita di Champions League contro il Bayern Monaco. La Lazio parte quasi battuta contro questa corazzata?
"Confrontarsi in Europa è sempre molto importante sia per i giocatori, che per la società, ma anche per l'ambiente e la città. Poter giocare contro squadre così forti e blasonate è soltanto un vanto, dà introiti economici al club e aiuta a crescere. È chiaro che più si va avanti e più si incontrano squadre forti. Sarà difficile, ma non si deve pensare alle possibili figuracce, piuttosto a fare bene il proprio lavoro. La partita dovrà essere giocata al massimo delle proprie possibilità. Affrontare il Bayern Monaco vuol dire essere arrivati molto in alto. Ora la Lazio deve dimostrare il suo valore".
Anche perchè è un palcoscenico importante per tutti...
"I giocatori sanno bene che stanno per affrontare una delle squadre più forti che c'è, anche se nell'ultimo periodo hanno dimostrato di non essere al massimo della forma. La sconfitta arrivata in campionato non deve illudere, perché è vero che ha preso tre gol, ma lo ha fatto contro una squadra ancora più in forte e in forma di loro, che però ha dimostrato che anche il Bayern è battibile. La Lazio se la dovrà giocare, poi vediamo che succede".