Il noto ex produttore cinematografico italiano Vittorio Cecchi Gori è ricoverato in terapia intensiva presso il Policlinico Gemelli di Roma per insufficienza respiratoria. A dare la notizia è stato questa mattina, mercoledì 14 febbraio 2024, Angelo Perrone, press agent e amico di Rita Rusic. Lo ha fatto in diretta su Rai 1, ospite al programma Storie Italiane.
Vittorio Cecchi Gori, classe 1942, al momento è in terapia intensiva. L’agente Angelo Perrone oggi ha spiegato che l'imprenditore ed ex politico era entrato lo scorso lunedì nell'ospedale Gemelli di Roma per sottoporsi ad una serie di visite e controlli già programmati e legati alla sua bassa saturazione.
Ieri però, secondo quanto riferito oggi nel programma Storie Italiane, l’ex produttore cinematografico ha avuto una crisi respiratoria. I medici e gli infermieri hanno stabilito dunque di trasferirlo nel reparto di terapia intensiva per insufficienza respiratoria.
A fornire la notizia è stato Angelo Perrone, amico dell'ex moglie di Cecchi Gori, Rita Rusic.
Al momento le informazioni disponibili a proposito delle condizioni di salute dell'ex produttore cinematografico non sono molte. Sappiamo appunto che egli, che oggi ha 81 anni, si trova in terapia intensiva, ma non abbiamo maggiori dettagli. O questo almeno per adesso.
Il paziente comunque è costantemente monitorato e tenuto sotto stretto controllo da medici ed esperti del settore sanitario. Se lo vorranno, saranno familiari ed amici a fornire maggiori indicazioni in merito allo stato di Vittorio Cecchi Gori nei prossimi giorni o nelle prossime ore.
Ricordiamo che l'ex politico ed imprenditore era già stato ricoverato in passato. Egli aveva accusato un malore nello stesso periodo della sentenza della Cassazione che rese definitiva la sua condanna per bancarotta in relazione al fallimento della società Safin.
Nel febbraio del 2020, nello specifico, Vittorio Cecchi Gori era stato condannato in via definitiva per il crac da 24 milioni di euro dell'azienda di produzione cinematografica. Il provvedimento di arresto gli era stato notificato appunto mentre egli si trovava al Policlinico Gemelli per accertamenti.
In un primo momento si era pensato di trasferire l'uomo a Rebibbia, ma poi, considerate le sue condizioni di salute, egli era stato lasciato in ospedale piantonato dai carabinieri.
All'epoca dei fatti aveva 77 anni e davanti a sé una condanna per bancarotta fraudolenta da scontare per svariati anni di reclusione.
Il magistrato di Sorveglianza aveva espresso parere favorevole rispetto all’istanza presentata dagli avvocati della difesa del produttore cinematografico. Essi chiedevano di far scontare la pena al loro assistito in casa e non in carcere.
Per lui a seguire erano stati decisi gli arresti domiciliari.
Da qualche tempo non si era parlato più di lui anche se le poche voci che circolavano sul suo conto riferivano che egli si trovava in condizioni di salute abbastanza precarie.
Vittorio Cecchi Gori, figlio del celebre produttore cinematografico Mario Cecchi Gori, ha lavorato nel corso di tutta la sua carriera nell'ambito dell'imprenditoria cinematografica. Sin da ragazzo ha seguito le orme del padre e in seguito alla sua scomparsa, avvenuta nel 1993, ha allargato la propria attività.
Ha lavorato non solo per il grande schermo ma anche per il piccolo schermo, la televisione. Ha prodotto un gran numero di film di successo tra cui i celeberrimi Il postino e La vita è bella.
Dal 1993 al 2002 è stato anche presidente della Fiorentina. Nei primi anni 2000 ha dovuto fare i conti con una grave crisi finanziaria che causò il fallimento del club calcistico. Fu costretto a vendere gran parte dei suoi beni mantenendo però la proprietà di alcune sale cinematografiche nelle più grandi città italiane.
Le sue condizioni di salute sono iniziate a peggiorare intorno al 2017 quando il giorno di Natale fu ricoverato in ospedale per un problema cerebrovascolare.