15 Feb, 2024 - 10:26

PEC europea obbligatoria: da quando e come aggiornare un indirizzo già attivo

PEC europea obbligatoria: da quando e come aggiornare un indirizzo già attivo

La Posta Elettronica Certificata (PEC) rappresenta un pilastro fondamentale nella comunicazione digitale in Italia, specialmente nel dialogo con la Pubblica Amministrazione. Lanciata nel 2005, la PEC ha rivoluzionato il modo di inviare comunicazioni ufficiali, paragonabili alle raccomandate cartacee, ma con una maggiore efficienza e semplicità d'uso. Con l'avvicinarsi del 2024, si preannuncia un'ulteriore evoluzione: l'introduzione della PEC europea, un cambiamento che segna un passo avanti verso l'interoperabilità e l'unificazione delle comunicazioni digitali a livello europeo.

Il passaggio alla PEC europea: di cosa stiamo parlando?

L'obiettivo della PEC europea, conosciuta anche come Registered Electronic Mail (REM), è quello di creare un sistema di comunicazione certificata che trascenda i confini nazionali, facilitando lo scambio di documenti e informazioni tra cittadini, imprese e istituzioni degli Stati membri dell'Unione Europea. Questa innovazione si basa sullo standard ETSI (Istituto Europeo per le Norme di Telecomunicazioni), che garantisce l'interoperabilità e la sicurezza delle comunicazioni.

PEC europea: caratteristiche e funzionalità

La PEC europea si distingue per alcune caratteristiche chiave che ne ampliano le potenzialità rispetto alla versione nazionale:

  • Riconoscimento certificato dell'identità: attraverso sistemi di autenticazione avanzati, come SPID, CIE 3.0, CNS o la firma digitale, la PEC europea assicura un riconoscimento inconfutabile dell'identità di mittenti e destinatari.
  • Integrità del contenuto: garantendo che il messaggio inviato rimanga immutato, preservando la sua validità legale.
  • Certificazione di data e ora: ogni comunicazione viene marcata con data e ora precise di invio e ricezione, conferendo valore probatorio all'interazione.

Implementazione e adozione della PEC europea

Sebbene l'obbligatorietà della PEC europea richieda l'emanazione di un decreto specifico, molti provider sono già al lavoro per adeguare le loro infrastrutture agli standard richiesti. Ciò implica che gli utenti non dovranno cambiare il loro indirizzo di PEC, se già esistente, ma dovranno semplicemente aggiornare le proprie caselle per conformarsi ai nuovi requisiti, come l'attivazione dell'autenticazione a due fattori (2FA) e la verifica dell'identità.

Più precisamente, l’adozione della PEC europea implica una serie di passaggi che gli utenti dovranno seguire per rendere le proprie caselle conformi agli standard europei. Questi includono:

  • Verifica dell'identità: gli utenti dovranno attestare la loro identità attraverso i mezzi di riconoscimento accettati a livello europeo.
  • Attivazione del 2FA: per accedere alla casella PEC, sarà necessario implementare un livello aggiuntivo di sicurezza, combinando la password con un secondo fattore di autenticazione.

Vantaggi e benefici della transizione

La transizione verso la PEC europea si prepone l’obiettivo di portare numerosi benefici, tra cui una maggiore sicurezza nelle comunicazioni digitali e l'eliminazione delle barriere comunicative tra i paesi dell'UE. Tuttavia, questa evoluzione pone anche delle sfide, come l'esigenza per gli utenti di familiarizzare con nuove procedure di autenticazione e la necessità per i provider di aggiornare le loro piattaforme.

PEC europea: sarà obbligatoria entro quando?

A partire dal 2024, la PEC europea diventerà uno standard obbligatorio per cittadini, imprese e istituzioni che necessitano di comunicare con valore legale oltre i confini nazionali.

Per i possessori di una casella PEC italiana, il periodo fino alla fine di aprile 2024 rappresenta una finestra temporale cruciale per adeguare le proprie caselle alle nuove normative, integrando la certificazione dell'identità e l'autenticazione a due fattori. Chi non si adeguerà a tali requisiti vedrà limitate le funzionalità della propria PEC, restando confinato all'ambito legale nazionale.

Come aggiornare la propria PEC e farla diventare europea

Il passaggio alla PEC europea non comporta cambiamenti radicali per l'utente, ma richiede un'attenzione particolare nella fase di configurazione iniziale o di adeguamento della casella già esistente. I gestori di servizi di posta elettronica certificata stanno già fornendo le istruzioni necessarie per compiere questo salto qualitativo, guidando l'utente attraverso i passaggi di verifica dell'identità e attivazione dell'autenticazione a due fattori.

Due sono le strade per chi ha già una PEC e per chi deve aprirne una nuova:

  • Riconfigurazione della casella PEC: i possessori di una casella PEC dovranno seguirla riconfigurazione, confermando la propria identità e attivando o rinnovando l'autenticazione a due fattori.
  • Apertura di nuove caselle: chi decide di aprire una nuova casella PEC avrà l'opportunità di configurarla direttamente secondo gli standard europei, preparandosi al futuro obbligo legislativo.

Implicazioni per imprese e cittadini

L'introduzione della PEC europea rappresenta un'opportunità significativa per le imprese che operano nel mercato unico europeo, offrendo loro uno strumento efficace per la gestione delle comunicazioni legali con partner e istituzioni di altri paesi membri. Per i cittadini, significa poter comunicare con la stessa facilità e sicurezza con entità oltre confine, senza preoccuparsi di differenze legislative o tecniche.

Mentre l'attesa cresce per il decreto attuativo che renderà ufficiale l'obbligatorietà della PEC europea, i provider di servizi di posta elettronica certificata si stanno già attrezzando per garantire una transizione fluida. La strada verso una comunicazione digitale unificata in Europa è ormai tracciata, e il 2024 si preannuncia come un anno chiave per la realizzazione di questo progetto di integrazione digitale.

In conclusione, la PEC europea non vuole essere solo un upgrade tecnologico, ma un vero e proprio ponte verso l'integrazione digitale europea, un passo avanti verso un'Europa più connessa, sicura e digitale.

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Daniele Sforza
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