Alexei Navalny, scomparso il 16 febbraio 2024 all'età di 47 anni, fu condannato nel 2023 di finanziamento dell'estremismo e riabilitazione del nazismo.
Il tribunale di Mosca sentenziò una condanna di 19 anni di reclusione in un carcere di massima sicurezza per Alexei Navalny, un luogo destinato a criminali condannati all'ergastolo e considerati particolarmente pericolosi. Le accuse avanzate si basano su specifici articoli del codice penale e sui seguenti "fatti":
Navalny definì queste accuse come "mostuose" e "staliniste" in una lettera pubblicata sui social media prima della sentenza, sottolineando che l'obiettivo di condanne così lunghe fosse quello di intimidire chiunque dissentisse dalla situazione del Paese.
Navalny, oltre a essere un fervente sostenitore del nazionalismo, partecipava regolarmente alla Giornata dell'unità nazionale, un evento frequentato principalmente da esponenti neo-nazisti e militanti estremisti che promuovono idee razziste e incitano all'odio contro musulmani, immigrati ed ebrei.