Il regime forfettario, introdotto in Italia con la legge n. 190 del 2014 e successivamente modificato da varie leggi, rappresenta una delle opzioni fiscali più vantaggiose per professionisti e imprenditori individuali. Con l'obiettivo di semplificare le obbligazioni fiscali e contabili, il regime forfettario offre una tassazione agevolata attraverso una flat tax sul reddito imponibile. Ma, come per ogni regime fiscale, ci sono specifiche condizioni e limiti che determinano l'accessibilità e la permanenza in questo regime. Ecco quali sono le cause di esclusione dal regime forfettario nel 2024.
Il regime forfettario 2024 si conferma come un'opzione fiscale allettante per le partite IVA individuali, mantenendo sostanzialmente inalterate le modalità di funzionamento rispetto all'anno precedente. L'accesso è consentito ai soggetti con ricavi annui non superiori a 85.000 euro, fornendo così un'ampia fascia di inclusione per piccole imprese e liberi professionisti. Tuttavia, esistono delle specifiche cause di esclusione che necessitano di attenzione:
Il regime forfettario prevede anche delle restrizioni specifiche per combattere le cosiddette "false partite IVA", impedendo l'accesso a chi ha un rapporto prevalente, superiore al 50% del fatturato, con un datore di lavoro con cui si è in relazione di dipendenza nei due anni precedenti. Questo meccanismo mira a garantire che il regime forfettario sia utilizzato effettivamente da chi opera in autonomia e non per eludere altre forme di tassazione e contribuzione più onerose.
L'adesione al regime forfettario offre notevoli vantaggi, tra cui l'applicazione di una flat tax al 15% o al 5% per le nuove attività, l'esclusione dal pagamento dell'IVA, e la semplificazione delle modalità di gestione delle spese. Dal 2024, inoltre, vi sarà l'obbligo di adottare la fatturazione elettronica per tutti i forfettari, ad eccezione degli operatori sanitari, per i quali si sta valutando una soluzione che concili privacy e fatturazione elettronica.
Il cuore del regime forfettario risiede nella determinazione del reddito imponibile attraverso l'applicazione dei coefficienti di redditività specifici per ogni codice Ateco. Questi coefficienti, variabili dal 40% all'86% a seconda del settore di attività, influenzano direttamente l'importo dell'imposta dovuta, offrendo una semplificazione notevole ma richiedendo una comprensione accurata per l'ottimizzazione fiscale.
Questi coefficienti rappresentano una percentuale del fatturato che viene considerata come reddito imponibile.
Per massimizzare i benefici del regime forfettario, è cruciale:
Dal 2024, l'introduzione dell'obbligo di fatturazione elettronica per i forfettari segna un importante cambio di direzione, con l'obiettivo di migliorare la tracciabilità delle operazioni e semplificare gli adempimenti fiscali. Questo cambiamento richiede una preparazione adeguata e la conoscenza delle procedure specifiche per la fatturazione elettronica.