La minaccia di guerra potrebbe non essere imminente, ma non è impossibile.
Sono le parole della presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen intervenuta sui possibili scenari futuri del conflitto ucraino. Misura e sceglie con cura le parole, ma l’utilizzo nella stessa frase di termini come guerra e imminente non sembra casuale, come la scelta dei termini non lo è mai in politica.
Non può essere un caso, ad esempio, il fatto che tali parole siano state pronunciate all’indomani dell’ipotesi dell’invio di truppe a Kiev da parte del Presidente francese Emmanuel Macron, bocciata da tutti i paesi della Nato. Intanto la Cina invia il suo delegato a Kiev per "allentare le tensioni".
Preoccupano le sorti della guerra in Ucraina e l’ipotesi che la Russia possa uscirne vincitrice. Parole che lasciano trasparire tutta la fase delicata che sta attraversando il conflitto è la necessità di maggiore incisività nel sostegno a Kiev.
Ha detto Ursula von der Leyen nel suo intervento in a plenaria al Parlamento europeo a Strasburgo.
ha denunciato e poi ha aggiunto:
A riguardo la presidente della Commissione Ue ha annunciato l’istituzione di un Ufficio per l'innovazione della difesa a Kiev e l’individuazione di novi progetti di difesa europei di interesse comune.
Ritornando alla guerra in Ucraina, Ursula von der Leyen ha lanciato l’ipotesi di aprire un ragionamento sull’utilizzo degli extraprofitti dei beni russi congelati per acquistare congiuntamente attrezzature militari per l’Ucraina.
A riprova delle preoccupazioni intorno agli sviluppi del conflitto in Ucraina anche la decisione della Cina di inviare a Kiev l'inviato Li Hui per placare le tensioni con la Russia.
Mao Ning, portavoce del ministero degli Esteri cinese ha dichiarato:
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