Terza emissione BTP Valore: con la pubblicazione del comunicato stampa n. 32 del 4 marzo 2024 il Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF) ha specificato quelli che sono i dettagli relativi al terzo collocamento del Titolo di Stato in oggetto, il quale ha avuto luogo a partire da lunedì 26 febbraio 2024 e fino a venerdì 1° marzo 2024.
A tal proposito, nello specifico, oltre alla comunicazione dei dati che sono stati registrati durante il corso delle cinque giornate di collocamento, il MEF ha pubblicato anche qual è stata la provenienza delle domande di investimento che sono state presentate.
Senza perderci troppo in chiacchiere, quindi, andiamo subito a vedere insieme tutto ciò che riguarda la terza emissione del BTP Valore di febbraio 2024 ed, in particolare, il contenuto del comunicato stampa che è stato pubblicato da parte del Ministero dell'Economia e delle Finanze, nonché le caratteristiche del Titolo di Stato in oggetto.
Come abbiamo già accennato anche durante il corso del precedente paragrafo, all'interno del sopra citato comunicato stampa il MEF ha comunicato i dati di dettaglio relativi alla terza emissione del BTP Valore, ossia una particolare tipologia di Titoli di Stato che sono riservate esclusivamente ai piccoli risparmiatori (c.d. clientela retail).
In particolare, il Ministero dell'Economia e delle Finanze ha comunicato che sono state effettuate ben 656.369 richieste di sottoscrizione per un valore pari a più di 18 miliardi di euro.
Pertanto, ogni contratto di acquisto ha previsto un investimento medio di 27.906 euro.
Questo risultato che è stato evidenziato da parte del MEF è stato il migliore di sempre, anche rispetto ai risultati che erano stati registrati durante il corso della prima e della seconda emissione del BTP Valore di giugno ed ottobre 2023.
Ad ogni modo, ecco qui di seguito qual è stato l'andamento delle cinque giornate di collocamento del titolo in oggetto:
Per quanto riguarda l'importo dei vari contratti firmati, invece, il 67% circa dei medesimi è stato di importo inferiore a 20.000 euro, mentre il 24% circa è stato di importo inferiore a 50.000 euro.
In merito alla composizione degli ordini di acquisto, infine, il 74% degli stessi è stato effettuato dagli investitori retail, i quali si sono recati in banca o presso gli uffici postali nel 55% dei casi, mentre hanno usufruito dei servizi di home banking nel restante 45% dei casi.