Un momento per chiedere a gran voce i propri diritti ma anche un'occasione per animare le strade del centro storico di Napoli, risvegliando le coscienze di chi dai marciapiedi ha voluto filmare uno spezzone del corteo transfemminista che ha dato vita anche a cori e balli. Una grande festa senza tensioni con le forze dell'ordine.
Musica a tutto volume e corso Umberto che si tinge di fucsia. Sono più di un migliaio le persone che hanno partecipato a Napoli alla manifestazione transfemminista che ha portato in piazza tantissimi temi diversi. Non solo la parità di genere ma anche la guerra in corso in Medio Oriente: "Contro la colonizzazione dei corpi e dei territori" si legge su un cartellone fucsia con scritte nere mentre i presenti sventolano bandiere palestinesi e denunciano l'occupazione israeliana.
Spazio anche la lotta contro la omotransfobia. Il direttivo dell'Associazione Trans Napoli ha denunciato ai microfoni di Tag24 una situazione allarmante per le persone transessuali nel capoluogo campano ed ha invitato a segnalare gli abusi: "Ci sono molte persone che non denunciano" spiegano la vicepresidente Loredana Rossi, la segretaria Claudia Cavallo e la presidente Ileana Capurro.
All'improvviso uno spezzone del corteo si stacca e porta con sé uno striscione bianco verso la sede di Fratelli d'Italia, a corso Umberto. Di fronte al civico 228 ci sono almeno una decina di carabinieri in tenuta antisommossa. I manifestanti dispiegano lo striscione con sopra scritto il nome di Anan Yaeesh, palestinese arrestato a Pescara che rischia l'estradizione.
Segue un lungo messaggio di solidarietà nei confronti del ragazzo e una critica al governo di Giorgia Meloni, nemico dichiarato dei manifestanti: "è l'esecutivo più di destra della storia italiana..." si sente in tanti interventi che arrivano dal furgoncino in testa al corteo.
Spazio alla politica e alle rivendicazioni ma anche alla musica e ai balli. Il corteo ha avuto il merito di portare al centro importanti tematiche sociali tra musica napoletana e cori a sostegno della causa femminista. "Sarò con te quando ti vuoi vendicare di tuo marito e tuo padre e di chi ti ha fatto male, gliela faremo pagare" cantano alcune le manifestanti ispirandosi a un noto coro del Napoli - e non a caso dal tetto di un palazzo di corso Umberto qualcuno sventola la bandiera della squadra azzurra.
Tra un intervento sugli obiettori di coscienza e un altro sulla tragica situazione a Gaza non mancano balli che coinvolgono tutti i presenti. E' possibile vedere nei video i manifestanti danzare come se fossero ad un festival di musica elettronica senza mai dimenticare l'importanza della situazione. Ma non c'è solo Napoli in piazza, a Roma e Milano sono andate in scena manifestazioni simili che hanno portato al centro gli stessi temi. Un solo invito si alza dalle militanti di tutte le piazze d'Italia oggi: "l'otto marzo non deve essere solo una ricorrenza, la lotta per parità è un impegno quotidiano".