Un massivo numero di adesioni al movimento buddhista in Italia. Sono circa 342mila persone, pari allo 0,6% della popolazione del Bel Paese ad aver abbracciato la pratica, mentre per il 18,7% è considerata una religione.
La ricerca è stata condotta dall'Unione Buddhista Italiana e realizzata in collaborazione con un gruppo di ricercatori dell'Università di Padova e Torino e presentata alla Sala degli Atti Parlamentari Biblioteca del Senato "Giovanni Spadolini".
Dall'indagine risultano oltre 500 frequentanti dei centri dell'UBI con una maggioranza femminile del 58%, 33% di over 60 e 26% di under 35. Dalle analisi sociodemografiche si evince che il buddhista medio è una donna di mezza età, con un profilo socioeconomico e culturale mediamente alto.
Il 36,3% degli intervistati lo considera invece una filosofia di vita, seguito dal 18,7% una religione e il 13,5% all'amore universale e alla compassione mentre il 13,1% una scienza della mente.
Secondo la statistica si evince che i praticanti sono divisi tra chi reputa il buddhismo una religione e chi lo associa ad una filosofia di vita, in quanti per alcuni rappresenza un insieme di pratiche meditative, di amore e compassione.
Per la maggior parte degli intervistati l'avvicinamento al movimento è nato in modo autonomo e tramite le reti familiari per il 6,6%, il partner 4,3% e gli amici per il 13,9%.
L'avvicinamento per molti è dovuto a necessità individuali, spirituali e personali, nonché una via di salvezza dalla sofferenza, la ricerca di risposte alle proprie domande esistenziali e la voglia di progredire ed elevarsi nella quotidianità.