C'è vento di crisi in maggioranza, oppure semplicemente Fratelli d'Italia sta già guardando alle europee, ma in ogni caso si intravede già la prima crepa nella coalizione di Centrodestra. Il braccio di ferro tra Lega e Fratelli d'Italia riguarda il terzo mandato, ovvero l'ineleggibilità dopo una eventuale rielezione per i presidenti di regione. È previsto infatti un limite di due mandati per i governatori regionali, trascorsi i quali non è più possibile ricandidarsi.
Perentorio il vicepresidente alla Camera di Fratelli d'Italia, Fabio Rampelli, che all'indomani della debacle elettorale in Abruzzo, aggiunge benzina sul fuoco dello scotto leghista. Il Terzo mandato non è previsto nel programma elettorale del Centrodestra:
Parlare di 'dialettica' è un modo diplomatico del deputato Rampelli per stemperare gli animi e non mostrare l'attrito in vista delle prossime tornate elettorali, Basilicata in testa. Tuttavia proprio la questione terzo mandato era stata rimandata a dopo le urne sarde e ora si ripresenta con la Lega che scalpita per evitare di perdere la Regione in cui Alberto da Giussano la fa da padrone da un decennio, il Veneto.
Fratelli d'Italia ribadisce la propria posizione al riguardo, contando anche sull'appoggio dei forzisti che dopo aver doppiato Salvini in Abruzzo, non hanno nessuno intenzione di lasciare spazio alla Lega. Il deputato Fabio Rampelli infatti spiega che sarebbe una questione di buon senso:
Ieri Paolo Tosato, Lega, aveva annunciato che il suo partito stava preparando proprio gli emendamenti sul terzo mandato, poche ore fa invece il capogruppo leghista a Palazzo Madama Massimiliano Romeo, incalzato dai giornalisti, fa sapere che si deciderà all'ultimo.
Paradossalmente l'unica sponda per il partito di Salvini erano i dem, che però si ritrovano di nuovo spaccati sul da farsi, e adesso negano l'appoggio al Carroccio. Francesco Boccia, presidente dei senatori Pd, si lamenta per il Salva-Zaia e dice che l'emendamento sugli enti locali:
Davide Faraone, capogruppo di Italia viva alla Camera, è categorico, le reali intenzioni della Premier per il vivaista sarebbero quelle di prendersi anche il 'Nord'. Un obiettivo che, secondo Faraone, sarebbe condiviso anche dagli azzurri di Tajani. In ogni caso il deputato non manda di attaccare anche il fronte dem e pentastellato, colpevoli di fare da stampella al Governo Meloni, non appoggiando più la Lega: