I nostri amati amici a quattro zampe sono animali vivaci e curiosi, che prediligono andare a spasso, esplorando ciò che li circonda. L'istinto di odorare e assaggiare tutto ciò che li incuriosisce però può nascondere delle insidie, alcune anche fatali. Vi sono alimenti e oggetti contaminati trasmettitori di sostanze velenose, altamente nocive per la salute dei pelosetti. Impariamo dunque a cosa stare attenti quando andiamo in giro con il nostro cane, quali sono i sintomi che possono farci supporre un avvelenamento e cosa fare se questa rovinosa ipotesi si verifica.
I nostri cani possono entrare in contatto con il veleno in diversi modi, che possono essere accidentali o provocati intenzionalmente. Esiste infatti la possibilità, purtroppo diffusa, che vengano lasciate in luoghi all'aperto delle esche avvelenate. Questi bocconi fatali vengono prepararti utilizzando delle uova sode, delle fette di prosciutto arrotolate o della carne sotto forma di polpetta. La crudele tendenza a lasciare questi bocconi tossici è particolarmente diffusa nei boschi e nei terreni coltivati. Non sempre sono i cani i reali obiettivi, quanto altri animali selvatici che possono rovinare il raccolto con le loro incursioni.
Oltre alle esche avvelenate, un altro pericolo può derivare dalla presenza di pesticidi, come ad esempio il lumachicida, il veleno contro le lumache che viene sparso negli orti e nei giardini. Tanto nelle aree agricole quanto in quelle urbane, un altro pericolo è costituito dal veleno per topi. Quando la derattizzazione viene effettuata tramite topicida sparso nell'ambiente esterno, i nostri cani possono facilmente imbattersi in sostaneze altamente tossiche. Per questo motivo è molto importante fare attenzione ai cartelli che avvertono che una zona è stata derattizzata, in modo che l'animale eviti di annusare e leccare ovunque. In generale, all'aperto bisogna sempre vigilare su cosa attira l'attenzione del nostro amico quadrupede e non perderlo mai di vista. Vi sono anche piante spontanee che sarebbe bene evitare, in quanto alcune di esse sono nocive per Fido.
Altre sostanze potenzialmente pericolose sono gli antiparassitari. Prodotti comunemente utilizzati per tenere lontani dal manto dei nostri amici a quattro zampe zecche, pulci e altri ospiti indesiderati, se ingeriti possono essere velenosi. Bisogna dunque tenere le confezioni lontano dai loro musi curiosi e seguire alla lettera le modalità di utilizzo, per evitare che il prodotto sia a portata di lingua. Stesse precauzioni vanno adottate per i medicinali ad uso umano, alcuni dei quali possono avere effetti nefasti sui cani.
In ultimo, è bene sapere che anche una serie di alimenti, se ingeriti, determinano conseguenze indesiderate. Tra i cibi sconsigliati troviamo il cioccolato, l'aglio e la cipolla, uva, uova, funghi, avocado, noci e nocciole. In generale, tutti i cibi con alte quantità di sale e i dolci non fanno bene alla salute dei nostri amici pelosi.
Le conseguenze delle sostanze tossiche sul nostro animale dipendono da una serie di elementi, come il tipo di veleno, la quantità utilizzata, quanto tempo è passato dall'ingestione e la stazza del cane. A seconda di queste variabili, gli effetti possono manifestarsi in pochi minuti oppure dopo qualche giorno.
Non sempre è facile capire quale sia l'origine del disagio del proprio cane. Vediamo quali sono i campanelli di allarme che possono farci supporre un avvelenamento, in modo da riuscire a riconoscerli e correre subito ai ripari. In questo caso, il fattore tempo è decisivo. Questi i principali sintomi:
Se sospettate che il cane abbia appena ingerito una sostanza tossica, la prima cosa da fare è farlo vomitare, facendogli bere una grande quantità di acqua salata. Il latte non è invece consigliato. In seconda battuta, bisogna portarlo immediatamente dal veterinario o mettersi in comunicazione telefonica con lui, dettagliando per quanto possibile la sostanza ingerita e i sintomi.
In clinica veterinaria, infatti, sarà possibile effettuare una lavanda gastrica, nel caso in cui l'avvelenamento sia recente, decidere se effettuare un monitoraggio delle condizioni oppure passare subito a una terapia farmacologica.