Il 18 marzo 2024 scadeva il termine per la trasmissione telematica all’Agenzia delle Entrate della Certificazione Unica: ma cosa succede quando non viene inviata?
I sostituti d’imposta che non hanno provveduto a inviare la CU oppure vi provvedono in ritardo o in maniera errata vanno incontro a sanzioni, in cui importo è variabile.
Quando scattano le sanzioni?
La Certificazione Unica (CU) 2024 deve essere trasmessa telematicamente entro il 18 marzo. Il termine che, solitamente è fissato al 16 marzo, quest’anno è slittato a lunedì 18 marzo, cadendo di sabato.
Se fino allo scorso anno era possibile trasmettere al 31 ottobre, le Certificazioni Uniche dei lavoratori autonomi, con l’avvio della precompilata anche per le Partite Iva, la CU deve essere inviata per tutti entro il 18 marzo 2024.
Tuttavia, l’Agenzia delle entrate ha confermato, con la pubblicazione di una risoluzione, che solo per il 2024, è ancora possibile trasmettere le CU delle Partite Iva, entro il 31 ottobre 2024, senza il rischio di incorrere in sanzioni.
Inoltre, il 18 marzo non scadono solo i termini di trasmissione telematica della Certificazione Unica, ma anche della consegna ai percipienti.
Ricapitoliamo tutte le scadenze della Certificazione Unica 2024:
Se non si rispettano termini di invio della Certificazione Unica, allora si rischia di incorrere in sanzioni.
A partire dal 1° gennaio 2016, il regime sanzionatorio in caso di omessa, tardiva o errata CU è stato modificato.
Quali sono le sanzioni previste?
Quindi, per poter avere una riduzione sulla sanzione base, la Certificazione Unica dovrà essere trasmessa entro il 16 maggio 2024.
Si fa presente che la riduzione è fruibile solo dai sostituti d’imposta che, al 18 marzo 2024, hanno già provveduto all’invio della CU ordinaria.
In base a quanto abbiamo appena detto, ricapitoliamo quali sono le sanzioni previste in caso di Certificazioni errate, omesse o inviate tardivamente rispetto alla scadenza ordinaria e ai termini di tolleranza:
È prevista la possibilità di correggere la CU entro il termine di 60 giorni dalla scadenza. Si tratta, infatti, dell’unica modalità per poter beneficiare della riduzione delle sanzioni.
L’invio deve essere effettuato entro 60 giorni dalla scadenza ordinaria e, in questo caso, la sanzione sarà ridotta a ad 1/3, per un importo pari a 33,33 euro per ogni singola Certificazione Unica corretta e nuovamente inviata.