22 Mar, 2024 - 16:24

Caso Bari, D'Attis risponde a Decaro: "Doveva essere il sindaco a controllare".

Caso Bari, D'Attis risponde a Decaro: "Doveva essere il sindaco a controllare".

Non si arrestano gli scambi di accuse tra esponenti del Governo e Opposizione sul caso Bari, adesso il diverbio rispunta su base regionale, con il deputato pugliese di Forza Italia e vicepresidente della commissione Antimafia, Mauro D’Attis che risponde alle accuse del Sindaco barese del commissariamento come 'atto politico contro Bari':

"Mi spiace che abbia deciso di spettacolarizzare questa vicenda il Sindaco Decaro", annuncia il deputato azzurro ai microfoni di Tag24

Già ieri un altro deputato pugliese del Partito Democratico, Ubaldo Pagani ha replicato alle durissime accuse fatte su Affari dal vicepresidente della Commissione antimafia sottolineando che riguardo agli arresti:

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"La consigliera Lorusso, insieme con la consigliera Ferri (raggiunta dalla stessa accusa nell’ambito di un’altra indagine), sono state candidate ed elette entrambe nelle liste che l’On. D’Attis e gli altri ipocriti compagni di coalizione hanno organizzato per sostenere il candidato sindaco di centrodestra nelle amministrative del 2019 contro Decaro". 

Caso Bari, D'Attis (Fi): "Decaro ha iniziato la campagna elettorale per le europee"

Mancano solo tre mesi alle elezioni e il Consiglio comunale di Bari rischia di essere sciolto per mafia, e la decisione dipende dall’esito del lavoro della commissione di accesso nominata ieri dal prefetto di BariFrancesco Russo, su indicazione del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.

I Parlamentari di Centrodestra hanno subito iniziato a fare pressing per far sciogliere il Comune, nel frattempo D'Attis contrattacca:

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"Mi pare di capire che ha già iniziato con la campagna elettorale per le elezioni europee".

 Tuttavia la decisione della commissione dovrebbe arrivare dopo le elezioni dell’8 e 9 giugno e prima dell’eventuale ballottaggio per la carica di sindaco (Decaro non è candidabile perché già al secondo mandato).

Il forzista, incalzato dal giornalista Michele Lilla di Tag24, insiste:

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"Nessuno sta riportando qual è la vera notizia, ovvero che qui si tratta dell'ente Amtab usato dal clan Parisi come azienda di collocamento personale ente sul quale avrebbero dovuto vigilare l'amministrazione comunale e il Sindaco".

Si tratta dell’azienda del trasporto urbano Amtab e della Maldarizzi automotive spa, sottoposte ad amministrazione giudiziaria per infiltrazioni mafiose finalizzate a far ottenere posti di lavoro. Lo stesso Decaro, in realtà, aveva già azzerato i vertici delle aziende proprio nella sua costante lotta alle mafie.

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"il Comune di Bari è amministratore unico dell'azienda municipalizzata, per legge le aziende municipalizzate sono sottoposte a controllo analogo, il sindaco dei sindaci lo sa sono come se fossero Comune".

D'attis (Fi): "Decaro doveva controllare come sindaco"

"Ci sono 130 persone arrestate nell'ambito di questa inchiesta, fate voi i conti".

Tra gli arrestati, Carmen Lorusso, consigliera eletta con il centrodestra e poi passata dall’altra parte, e suo marito Giacomo Olivieri, ex consigliere regionale, accusato tra l’altro anche di aver comprato voti quando si candidò alle primarie proprio contro Decaro. Nuovamente agli arresti in questa tornata, dopo essere stato già indagato per concussione e peculato, anche il padre di Carmen Lorusso, l’oncologo Vito. Avrebbe fatto un accordo con il clan Parisi per ottenere voti per la figlia in cambio delle cure a un nipote del boss. In campo per il centrodestra ci sarebbero stati anche i clan Montani e Strisciuglio.

"C'è una connessione tra comune e municipalizzata, motivo pe cui quando accadono queste cose in tutta Italia il ministero dell'Interno nomina una commissione che va a verificare che non ci siano infiltrazioni nel resto dell'amministrazione".

Il deputato D'Attis poi conclude:

"Quindi non bastano le lacrime di Decaro per dire che a Bari la mafia è sconfitta"

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Maria Teresa Olivieri
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