Siamo a rischio stagflazione? Come investire e quali sono gli strumenti su cui investire in questo scenario macroeconomico globale?
Il rischio che l’Eurolandia vanta incontro ad un contesto di stagflazione nel medio-lungo termine è piuttosto elevato. Questo scenario macroeconomico mondiale potrebbe avere effetti piuttosto negativi per il sistema economico italiano e comunitario. L’aumento del costo del gas, del petrolio e delle materie prime rappresenta una delle cause principali che contribuiscono alla creazione di un contesto di stagflazione.
A ciò si aggiungono anche gli eventi macroeconomici, tra cui la guerra in Ucraina e le tensioni tra Israele ed Hamas, oltre all’attacco terroristico a Mosca. Tutti questi eventi e tensioni rischiano di indebolire l’economia globale. La stagflazione è un nemico non solo per i rendimenti dei titoli obbligazionari che hanno una durata nel medio-lungo termine, ma rappresenta un pericolo per la crescita del sistema economico del paese.
Ma cos’è la stagflazione? Perché siamo a rischio stagflazione? Quali sono gli investimenti consigliati? Facciamo chiarezza in questa guida.
Il perdurare dei conflitti bellici in Ucraina e in Russia, le tensioni tra Israele e Hamas e l’attentato terroristico rivendicato dall’Isis a Mosca stanno indebolendo lo scenario macroeconomico mondiale. C’è effettivamente il rischio della stagflazione? Il termine stagflazione indica un mix combinato di stagnazione economica e inflazione.
La fase di stagflazione si verifica in un contesto macroeconomico in cui sono presenti: la crescita dell’economia reale nulla e l’incremento generalizzato dei prezzi. A cagionare questo scenario è il continuo perdurare e l’accadimento di tensioni geopolitiche a livello mondiale. I consumatori stanno assistendo ai rincari ed alla crescita dei prezzi al consumo, ma gli stipendi rimangono costanti cagionano una perdita di potere di acquisto.
Il consumatore per difendersi rallenta i consumi e si limita a quelli essenziali. Ciò cagiona un decremento generalizzato della domanda con conseguenze negative sull’output industriale. Conseguentemente, lo scenario macroeconomico globale è caratterizzato dalla riduzione dei consumi, da una produzione industriale che fatica a crescere e dai rincari che pesano sulle tasche dei consumatori. Il sistema economico è come se si trovasse in una sorta di specchio d’acqua paludoso, dal quale è piuttosto difficile venire fuori.
Uscire da questo contesto economico globale non è semplice: le banche centrali per contrastare l’inflazione puntano a ridurre la circolazione di moneta e ad aumentare i tassi di interesse. Ciò porta ad una riduzione nella domanda di beni e di servizi e ad una crescita economica contenuta con il rischio che numerose attività si ritrovino costrette a tirare giù le serrande.
Le politiche implementate hanno portato a conseguenze che si sono prolungate nel medio/lungo termine: deregolamentazione delle normative che limitano il movimento dei capitali e implementazione delle politiche di contrasto all’incremento del trend inflazionistico.
Perché il rischio stagflazione è concreto in questo periodo storico nell’Eurozona? Per l’anno 2022 l’inflazione dell’Eurozona è stimata ad oltre 8,7 punti percentuali e rallenterà nel corso del 2024, raggiungendo i 2,6 punti percentuali.
Per quanto concerne il PIL dell’Eurolandia, ci si aspetta un +3 percento per l’anno 2024. Il sistema economico rallenta e si sta assistendo ad un incremento dei prezzi. Questo scenario macroeconomico pone le basi per dare origine ad un periodo di stagflazione.
In uno scenario macroeconomico dove è previsto un periodo di stagflazione vengono a cambiare gli strumenti sui quali risulta assai più conveniente investire. In tale fase in cui l’inflazione è più moderata, investire in strumenti di investimento più rischiosi rappresenta una rilevante opportunità. Si pensi, ad esempio, agli investimenti ETF obbligazionari ad elevato rendimento ed agli investimenti in titoli azionari.
I safe asset sono gli strumenti di investimento che si definiscono di protezione. Gli strumenti su cui investire in questo periodo di stagflazione sono: le materie prime che soddisfano determinate necessità e le società utilities che generano e distribuiscono acqua, gas e energia elettrica.