"Se potessi dirti addio" diretto da Simona Izzo e Ricky Tognazzi segna il grande ritorno su Canale 5 dal 29 marzo come protagonisti sul piccolo schermo di Gabriel Garko e Anna Safroncik, due dei volti simbolo dei successi seriali di Mediaset nel passato. I due attori si raccontano in un'intervista video esclusiva a TAG24 svelando qualcosa sui loro personaggi e sul significato della storia che portano sul piccolo schermo.
Nella prima parte dell'intervista ci si è soffermati sui personaggi interpretati da Gabriel Garko e Anna Safroncik nella serie "Se potessi dirti addio", legati a doppio filo l'uno per ricordare il proprio passato e l'altra perché è l'unica possibilità di avere giustizia. Una sfida per l'attore costruire insieme a Ricky Tognazzi e Simona Izzo un personaggio basato su una tela bianca, senza alcun pregresso che anzi è chiamato a ricostruirlo passo dopo passo con una continua sorpresa.
D: Partiamo da Gabriel parlaci del tuo Marcello e qual è stato l'aspetto più difficile da portare in scena di un personaggio che ha perso tutti i suoi ricordi. Non ha un background, non ha un passato e lo si conosce man mano.
Gabriel: È stata una costruzione che è nata tutta insieme a registi e comunque sia e io con l'auricolare non si può vedere proprio e è stato un personaggio molto affascinante proprio perché non avendo memoria non avendo il passato come dicevo prima io avevo un po' l'abitudine in tanti personaggi che ho interpretato mi divertivo a inventarmi il passato del personaggio e quindi a mettermi anche addosso oggetti che magari non si vedevano che però tenevo sempre in tasca con questo personaggio questo lavoro non l'ho potuto fare ovviamente perché non c'era nulla da inventare perché il passato non esisteva e e quindi mi sono divertito tantissimo e anche affidato molto ai registi con cui ho lavorato molto bene. Questo anche perché è stata una sceneggiatura particolare, è stata riscritta durante il film e quindi ci siamo trovati un po' tutti a dover ristudiare in corso d'opera a un certo punto ho capito che era meglio farlo direttamente sul set perché era un lavoro di squadra.
Anna Safroncik invece interpreta Elena, una neuropsichiatra divisa tra la famiglia e il lavoro che subisce lo shock di perdere il marito in un tragico incidente stradale. Da quel momento diventa anche lei una paziente assetata di verità, anche se le indagini vengono archiviate in assenza di testimonianze. Una donna moderna e emancipata, chiamata a farcela da sola.
D - Anna invece la tua è una donna molto moderna che tenta di dividersi tra il lavoro e la famiglia e poi viene Travolta comunque da un lutto molto grave. Come'è stato raccontarla e quanto pensi che le donne possano rispecchiarsi in lei?
Anna: Io credo che Elena sia proprio un personaggio moderno un personaggio della donna di oggi e ognuna in qualche aspetto della sua vita può rivedersi in lei, almeno io ho cercato di dare questo e insieme ai registi Abbiamo costruito un personaggio di una donna davvero la donna di oggi la donna che non ha tempo per se stessa la donna che ha dei figli a cui non solo badare nel senso di portarla a scuola e cucinarli ma anche dargli dei valori in una società un po' difficile perché Elena infatti ha una figlia adolescente che dice di far parte della generazione Z che non ha niente non ha futuro non ha speranze e invece Elena cerca di insegnare a sua figlia che il futuro è bello è roseo e c'è ancora tanto da da vivere in questa vita secondo me oggi le donne incontrano un po' questo problema del fatto che siamo cresciuti con dei valori invece dobbiamo ritrovarci a vivere in un mondo con valori diversi e quindi c'è un una crescita un adattamento e Elena in qualche modo è un po' è un po' la paladina della delle donne di oggi di quelle donne che non avendo pur tempo per né per se stesse né per né per pensare anche perché lei cerca di dimenticare il proprio dolore quindi cerca di non pensare. Attraverso tutte le cose che fa aiuta gli altri e insieme agli altri si ricrea una vita questa è una storia di rinascita, è una storia di rinascita per Elena e per Marcello e ed è credo una storia che aiuterà a uscire dai momenti difficili le persone perché porta una luce davvero particolare. Ii registi In questo sono stati straordinari perché hanno tirato fuori un'emotività dalle cose più semplici davvero straordinarie.
I titoli sono tutti per il ritorno di Gabriel Garko in una fiction dopo 7 anni di "esilio volontario", durante il quale è stato anche uno dei concorrenti più apprezzati di "Ballando con le Stelle" oltre ad aver aperto il suo cuore al pubblico svelando il coming out, ma anche per Anna Safroncik si tratta del primo ruolo dopo il successo de "Le tre rose di Eva". I due protagonisti hanno confessato a TAG24 le loro emozioni.
Si parla tanto del Grande ritorno di Gabriel, ma è un ritorno anche per te nella fiction Mediaset che è un po' casa per entrambi. Ecco cosa vi era mancato di più di fare le fiction per Mediaset e cosa cercate adesso in una storia da raccontare?
Anna: L’'ultima cosa grande era Le tre rose di Eva che comunque era una grandissima serialità incentrata sul delitto. Questa invece è una serie incentrata sulle persone quindi sui sentimenti di questa donna e di quest'uomo. È molto più emotiva e molto più profonda e quindi per me è diciamo sicuramente un ritorno a casa perché la la serialità di Mediaset è sempre stata parte della mia vita. Festeggio quest'anno 25 anni, ma la cosa più bella secondo me è che noi cresciamo insieme ai nostri personaggi. Almeno io sono cresciuta insieme ai miei personaggi e oggi sono sono una persona diversa, sono una persona sicuramente più profonda anche grazie alle storie che ho interpretato e grazie insegnamenti che le donne che mi hanno visto che mi hanno seguito e che mi hanno amato.
Gabriel: La mia è stata una pausa un po' voluta, un po' allungata per via del covid e tante altre problematiche però il ritorno io spero che sia come tornare nel passato nel senso che a me piace molto fare questo lavoro a parte per una questione mia personale perché mi piace profondamente ma anche perché spero che anche in questo nuovo lavoro il pubblico possa trovare il modo di distrarsi e di appassionarsi a una storia un po' diversa. Io cerco sempre in un prodotto, che sia un film o una fiction o teatro, che possa distrarre il pubblico da quello che può essere il quotidiano o comunque delle problematiche che possono avere.
Se Gabriel Garko ha chiuso le porte all'ipotesi di poter partecipare all'Isola dei Famosi e a qualsiasi altro reality show per il momento, diversa è la risposta di Anna Safroncik che non chiude le porte all'eventualità di fare qualcosa di così diverso: "Io non ho mai fatto né talent né reality ho sempre fatto fiction o film per cui non lo so sarebbe un'esperienza nuova. Anch'io sicuramente vedrò lì per lì perché non non è un'esperienza che fa parte del mio percorso finora.