Bonus matrimonio 2024: quando entra in vigore? Sono molte le domande ricevute sulla tempistica di arrivo del contributo per i novelli sposi. Vediamo insieme quali sono le ultime novità.
Il nuovo contributo per i novelli sposi è una proposta di legge del 13 ottobre 2022, numero 97, presentata dal leghista Domenico Furgiuele. Si trattava di una proposta volta a introdurre un beneficio per le coppie che celebravano il matrimonio in chiesa.
La proposta è stata avanzata a seguito del forte calo dei matrimoni civili. In sostanza, il progetto di aiuto per i nuovi sposi era stato ideato per aumentare il numero delle unioni religiose. La proposta di legge prevedeva la possibilità di ottenere un bonus fino a 4.000 euro per la celebrazione del matrimonio con rito religioso.
Come ci si può immaginare, la proposta generò un grande dibattito, tanto che l'Onorevole Furgiuele fu costretto a modificare la proposta includendo nel beneficio tutte le coppie, sia in presenza di un'unione civile che religiosa.
La mozione non ha proseguito l'iter parlamentare; pertanto, tuttora risulta accantonata, se non fosse che nelle ultime settimane si è riaccesa la discussione su questo provvedimento. Sicuramente, il calo delle nascite e l'invecchiamento della popolazione spingono il governo italiano ad adottare diverse strategie per la crescita del Paese. Come riportato da Money.it, queste sono le ragioni che potrebbero far risorgere il bonus matrimonio per il 2024.
A remare contro ci sono le scarse risorse finanziarie che non permetterebbero l'introduzione di questa misura per incentivare le unioni civili e religiose. Le prospettive future collocano questo incentivo con decorrenza dal 2025, ovvero nelle liste delle misure previste per la prossima Manovra di Bilancio.
Per sostenere questa misura, il governo italiano dovrebbe stanziare risorse finanziarie per circa 716 milioni di euro, ovvero 143,2 milioni ripartiti nel quinquennio successivo.
Come detto, alla luce delle attuali disposizioni normative, il bonus matrimonio non è una misura attiva, ma solo una proposta di legge presentata nel 2022. Il beneficio è condizionato da diversi requisiti, incluso il possesso di una cittadinanza da almeno 10 anni, con un reddito individuale non superiore a 11.500 euro e un reddito complessivo non superiore a 23.000 euro.
È importante notare che la formula originaria prevede l'applicazione di una detrazione del 20 per cento per le spese sostenute per l'intero ricevimento. Nel pacchetto rientrano le spese per l'addobbo in chiesa, gli abiti per gli sposi, il conto del ristorante e le bomboniere.
All'epoca, fu prevista una detrazione su un importo soglia non superiore a 20.000 euro, ripartito in cinque quote annuali. Pertanto, il rimborso massimo ottenibile corrisponde a 4.000 euro per le spese legate al conto del matrimonio, successivamente verrebbe ripartito l'importo pari a 800 euro annui per cinque anni.
Per quanto riguarda i documenti da conservare, in previsione di sviluppi futuri, si consiglia di conservare una serie di documenti, tra cui:
Come accennato, per il 2024 il bonus matrimonio non è attivo; peraltro, il costo è talmente alto che impatterebbe fortemente sulle casse pubbliche. Tuttavia, è anche vero che potrebbe essere riconsiderato per il 2025 per incentivare la crescita della famiglia sia religiosa che civile, finalizzata al rafforzamento delle nascite.