È in corso un'operazione di smantellamento delle normative anticorruzione ed un progressivo assoggettamento del potere giudiziario. Lo denuncia il presidente del M5s Giuseppe Conte in un'intervista al quotidiano 'Repubblica' dove parla di attacchi ignobili all'Antimafia.
La parola 'mafia' è uscita dall'agenda politica del governo Meloni? Secondo Conte sì. Il leader pentastellato ha ribadito nel corso di un'intervista a 'Repubblica' che è in corso un indebolimento del sistema giudiziario voluto dall'esecutivo:
Nel mirino del governo ci sono la Procura Nazionale Antimafia e le norme anticorruzione. Nei confronti della prima ci sono stati "attacchi ignobili", ribadisce l'ex presidente del Consiglio facendo riferimento alle accuse rivolte dopo il caso dossieraggio all'ex magistrato Cafiero De Raho - oggi deputato del Movimento Cinque Stelle:
L'esecutivo viene poi accusato di stare smantellando le norme anticorruzione che il presidente 5s definisce strumenti utili per la lotta alla criminalità. Conte ribadisce la necessità di una mobilitazione dentro e fuori il Parlamento per fermare questa tendenza.
Un'ultima battuta è riservata alla questione che riguarda i test psico-attitudinali per i magistrati. Secondo l'ex presidente del Consiglio si tratta di una mossa per assoggettare il potere giudiziario:
Sulla vicenda si è espresso anche il procuratore di Napoli Nicola Gratteri qualche giorno fa.