La commissione Affari Costituzionali del Senato ha approvato nel primo pomeriggio di oggi – 2 aprile – l'emendamento del Governo che delinea i contorni di quella che sarà la futura Riforma del premierato che, se approvata in Parlamento, introdurrà anche nel nostro paese l'elezione diretta del Presidente del Consiglio dei Ministri, modificando l'articolo 92 della Costituzione italiana.
Una riforma fortemente voluta dalla maggioranza e soprattutto da Fratelli d'Italia che ne ha fatto uno dei cavalli di battaglia della propria attività di Governo, come sottolineato ai microfoni di Tag24 dal presidente della Commissione, Alberto Balboni.
L'emendamento del Governo, approvato oggi, rappresenta il cuore della riforma perchè introduce l'elezione a suffragio universale e diretta del premier, fissa il limite dei due mandati consecutivi e detta quelli che saranno i principi che dovranno ispirare la legge elettore, ovvero, la governabilità e la rappresentatività. Questa è la sintesi del presidente della Commissione Affari Costituzionali, Alberto Balboni che ha sottolineato la necessità per il Paese di una riforma come quella del premierato.
Anche oggi non sono mancate le polemiche che accompagnano l'iter di approvazione della riforma fin dagli esordi, tra cui quella relativa ad un ridimensionamento dei poteri del Presidente della Repubblica e i conseguenti rischi per la tutela della democrazia nel nostro paese. Accuse che i sostenitori della riforma rifiutano.
Ha spiegato Balboni che poi aggiunge:
Il senatore di Fratelli d'Italia, poi, ha accusato l'opposizione di voler impedire di realizzare la riforma del premierato.