Nell'ambito delle politiche previdenziali e del sostegno al personale dedicato alla sicurezza e al soccorso pubblico, il Governo Italiano ha introdotto misure specifiche per il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco attraverso la Legge di Bilancio 2022. Questa iniziativa mira a riconoscere il valore e l'impegno di coloro che, quotidianamente, mettono a rischio la propria vita per la sicurezza dei cittadini, prevedendo un meccanismo di incremento della base pensionabile e, di conseguenza, delle condizioni di uscita dal servizio più vantaggiose.
Pubblicata nel Supplemento Ordinario alla Gazzetta Ufficiale alla fine del 2021, la Legge di Bilancio 2022 stabilisce un quadro finanziario triennale che include, tra le altre, disposizioni a favore del personale dei Vigili del Fuoco. L'articolo 1 della legge descrive un piano dettagliato per l'incremento della base pensionabile di questo gruppo, evidenziando un riconoscimento tangibile del loro lavoro attraverso benefici economici progressivi.
Specificatamente, la normativa prevede che, a partire dal 1° gennaio 2022, il personale del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco beneficerà di aumenti percentuali applicati all'ultimo stipendio tabellare per il calcolo della pensione e dell'indennità di buonuscita. Questi aumenti sono strutturati per crescere gradualmente nel tempo, a partire dal 2,50% e arrivando fino al 15% nel 2028, includendo maggiorazioni per infermità da servizio, benefici combattentistici, e assegni personali.
Il testo legislativo affronta anche la questione delle ritenute contributive, stabilendo che le maggiorazioni saranno soggette a contribuzione nella misura ordinaria, riflettendo così l'aumento delle voci retributive in percentuali che variano in base all'anno, da un inizio del 2,50% nel 2022 fino a un significativo 15% nel 2028.
La circolare INPS numero 54 del 4 aprile 2024 fornisce le linee guida per l'attuazione di queste disposizioni, dettagliando il processo e i criteri per l'applicazione degli incrementi pensionabili. Qui si evidenzia l'importanza della collaborazione tra enti e istituzioni per l'efficace implementazione di queste misure, con un occhio di riguardo alla trasparenza e all'informazione dei diretti interessati.
La Legge di Bilancio 2022 ha previsto una serie di aumenti percentuali applicati alle voci retributive, finalizzati ad adeguare le basi per il calcolo dei contributi pensionistici. Questi incrementi, differenziati nel tempo, prevedono una crescita graduale:
Tali modifiche riflettono una strategia di medio-lungo termine voluta dal legislatore per garantire una maggiore equità e sostenibilità del sistema pensionistico pubblico, oltre a fornire un maggiore riconoscimento economico ai dipendenti pubblici per il loro servizio.
La normativa stabilisce che le maggiorazioni delle voci retributive devono essere soggette alle ordinarie ritenute contributive, applicate per i fini pensionistici. Questo assicura che l'incremento figurativo sia pienamente integrato nel calcolo dei contributi, mantenendo l'equilibrio del sistema previdenziale e garantendo che i beneficiari finali, i dipendenti pubblici, possano godere di condizioni pensionistiche migliorate al momento del ritiro dal servizio attivo.
Per assicurare una corretta applicazione di queste modifiche, è fondamentale la corretta trasmissione dei dati relativi ai contributi tramite il flusso Uniemens. Questo sistema di comunicazione, che serve per la denuncia mensile dei dati contributivi e retributivi dei lavoratori, deve includere dettagli specifici riguardanti le maggiorazioni introdotte dalla Legge di Bilancio 2022. Gli importi determinati in base agli incrementi previsti devono essere indicati nell'elemento <MaggiorazBasePensL165_97> e inclusi nell'<Imponibile> per le gestioni pensionistica e del credito.
La procedura prevede inoltre l'aggiornamento dei dati per i lavoratori in forza al 1° gennaio 2022, con una specifica causale che sostituisce le comunicazioni precedenti.