08 Apr, 2024 - 11:31

Assegno di inclusione (ADI), confermate nuove date di convocazione presso i servizi sociali. Ecco chi rischia la sospensione dal beneficio

Assegno di inclusione (ADI), confermate nuove date di convocazione presso i servizi sociali. Ecco chi rischia la sospensione dal beneficio

Per l’Assegno di inclusione (ADI) cambiano le date di convocazione presso gli servizi sociali, ma non per tutti. L’ultima novità in materia di assistenza è stata comunicata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che, in una nota del 2 aprile 2024, ha reso note diverse tempistiche legate alla convocazione presso i servizi sociali che di norma seguono la sottoscrizione del Patto di Attivazione Digitale (PAD). Tuttavia, per qualcuno questa regola viene applicata diversamente. Ricordiamo che si tratta di adempimenti da rispettare per non incorrere nella sospensione o decadenza dal beneficio economico. Vediamo insieme le nuove date degli appuntamenti ADI presso gli assistenti sociali.

Assegno di inclusione (ADI): convocazione presso i servizi sociali

La norma prevede che per L’Assegno di Inclusione (ADI) il beneficio venga erogato solo dopo la regolarizzazione di diversi adempimenti da formalizzare subito dopo la presentazione della domanda. Nello specifico, la prima scadenza dell’ADI riguarda la convocazione presso i servizi sociali, un passaggio obbligatorio previsto dalla legge subito dopo la sottoscrizione del Patto di Attivazione Digitale (PAD).

L'attuale normativa dispone che il richiedente è obbligato alla sottoscrizione del PAD, una procedura che avviene tramite la piattaforma digitale SIILS (Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa) coordinata e gestita dall’INPS. Se questa procedura viene omessa, anche se spettante, il beneficio economico non viene erogato.

In sostanza, la prima scadenza per i fruitori dell’Assegno di Inclusione riguarda la convocazione presso i servizi sociali. Tuttavia, è importante sottolineare che la norma prevede anche la presentazione spontanea presso gli assistenti sociali del Comune di appartenenza, al fine di definire il percorso formativo, individuare i requisiti per l’accesso al beneficio, nonché le condizioni economiche che permettono l’accesso all’ADI. La convocazione rappresenta il passaggio fondamentale per accedere al sussidio; senza l’incontro con i servizi sociali, la pratica non viene espletata, l’assegno non viene corrisposto e si rischiano gravi sanzioni, come meglio descritto nel paragrafo successivo.

Decadenza e sospensione per mancato adempimento

Come già menzionato, tutti coloro che hanno presentato la richiesta per l’accesso all’Assegno di Inclusione devono rispettare diversi adempimenti, incluso quello della presentazione presso i servizi sociali entro un periodo di almeno 120 giorni a partire dalla data di sottoscrizione del Patto di Attivazione Digitale (PAD). La normativa permette la presentazione spontanea presso i servizi sociali al fine di evitare la perdita o la sospensione del beneficio.

Nello specifico, se il richiedente riceve la convocazione ma non si presenta alla riunione fissata dai servizi sociali, perde il diritto al beneficio, poiché ciò costituisce un motivo di decadenza dal sussidio. Se, invece, il nucleo familiare non ha ricevuto la comunicazione entro 120 giorni dalla sottoscrizione del PAD e non si presenta spontaneamente, viene applicata la sospensione dal beneficio fino all’incontro successivo con i servizi sociali.

ADI: termini e date per il primo incontro con i servizi sociali

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, nella nota n. 6062 pubblicata il 28 marzo 2024, spiega che durante la prima attuazione, ed esclusivamente per le richieste presentate a partire dal 29 febbraio 2024, la scadenza fissata di 120 giorni scatterà a decorrere dall’invio della richiesta ADI sulla Piattaforma GePI, e solo in questo caso non si terrà conto della data di sottoscrizione del PAD.

È importante notare che per il primo flusso di richieste di accesso all’Assegno di Inclusione inoltrate, il limite di 120 giorni viene calcolato a partire dal 26 gennaio, ovvero riferito alla data di trasmissione a GePI. Questo non è un’anomalia del sistema, bensì è dovuto alla rapidità di corresponsione del beneficio, considerando che alcuni territori hanno ricevuto un ingente flusso per permettere lo smaltimento delle convocazioni presso gli uffici assistenziali senza rischiare la sospensione del beneficio economico.

Pertanto, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, in accordo con l’INPS, sta modificando i termini di sospensione automatica, passando a 120 giorni a partire dalla trasmissione delle richieste ai Comuni. Tuttavia, si tratta di una disposizione normativa che riguarda esclusivamente le domande presentate dal 18 dicembre 2023 al 29 febbraio 2024. Per le richieste di accesso all’ADI presentate a partire dal 1° marzo 2024, restano invariati i termini di legge che prevedono 120 giorni per la convocazione e la presentazione al primo appuntamento dopo la sottoscrizione del PAD del nucleo.

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Antonella Tortora
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