Secondo la Procura di Frosinone provarono a coprire i responsabili dell'omicidio di Willy Monteiro Duarte - consumatosi a Colleferro nella notte fra il 5 e il 6 settembre del 2020 -, dichiarando il falso nel corso del processo a loro carico: per questo Aldo Proietti e Faiza Rouissi, di 33 e 28 anni, sono stati rinviati a giudizio. Lo riporta Il Corriere della Sera. Secondo fonti locali i due dovranno presentarsi davanti ai giudici dal prossimo 18 novembre.
Proietti e Rouissi sarebbero stati sentiti dalla Corte d'Assise di Frosinone il 2 dicembre e il 9 settembre del 2021. Secondo la Procura che li ha rinviati a giudizio per falsa testimonianza aggravata, il primo, di Colleferro, avrebbe provato ad attenuare la posizione dell'amico Mario Pincarelli, fornendo, come scrive il Corriere della Sera, "frasi contraddittorie e reticenti" sul viaggio in auto che condivisero dopo il pestaggio mortale.
La seconda, di Palestrina, avrebbe invece riportato in aula una versione dei fatti diversa rispetto a quella resa ai carabinieri: in particolare, sempre secondo l'edizione romana del quotidiano, sarebbe stata ritenuta "poco credibile quando ha ricostruito il momento finale dell'aggressione", quello in cui uno dei due fratelli Bianchi colpì il 21enne di Paliano con un calcio alla testa.
I fatti risalgono alla notte fra il 5 e il 6 settembre del 2020. Willy, che lavorava come cuoco, si era da poco unito agli amici per trascorrere la serata in un locale di Colleferro quando, intervendo in difesa di uno di loro nel corso di una rissa scoppiata tra il giovane, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia - che a loro volta avevano chiamato gli amici Gabriele e Marco Bianchi, esperti di MMA - era stato pestato a morte.
Nel 2022 i due fratelli - che secondo diversi testimoni colpirono ripetutamente la vittima con calci e pugni anche mentre era già inerme - erano stati condannati all'ergastolo; Pincarelli a 21 e Belleggia a 23 anni. Lo scorso luglio la Corte d'Assise d'Appello ha confermato le sentenze emesse in primo grado nei confronti degli ultimi due, riducendo a 24 anni quelle di Gabriele e Marco Bianchi.
Le motivazioni? Pur avendo preso parte al brutale pestaggio, uccidendo il giovane "volontariamente" insieme agli altri due imputati, arrivarono solo in un secondo momento rispetto alle fasi iniziali della lite da cui scaturì l'omicidio: secondo i giudici, meritavano, di conseguenza, il riconoscimento delle attenuanti generiche. Domani, 9 aprile, sul caso si esprimerà la Corte di Cassazione.
La storia di Willy Monteiro Duarte aveva riportato alla mente di molti quella del 20enne Emanuele Morganti, che la sera del 26 marzo del 2017 era stato brutalmente picchiato fuori da un locale di Alatri, in provincia di Frosinone, morendo qualche ora dopo il ricovero a Roma.
Per il suo omicidio sono stati condannati in tre: Michael Fortuna, Paolo Palmisani e Mario Castagnacci. Si è aperto da poco, invece, il processo che vede imputati Roberto e Mattia Toson per omicidio volontario: secondo l'accusa c'erano loro a bordo dello scooter da cui partì il colpo di pistola che il 30 gennaio dell'anno scorso uccise il 19enne Thomas Bricca sempre ad Alatri.
A un anno dai fatti, intervistato da Tag24, lo zio Lorenzo Sabellico aveva definito padre e figlio "irrecuperabili", auspicando per loro il massimo della pena.