Una pubblicità che in molti hanno trovato "di spirito". Da alcuni utenti è stata giudicata fin troppo sopra le righe ed etichettata anche come "blasfema", quella delle patatine "Amica Chips".
Una clip discussa, con immagini di suore pronte a fare la comunione in chiesa, ha fatto presto il giro del web. E' diventato virale il video dove una delle sorelle mangia la patatina al posto dell'ostia.
Questo era inizialmente presente sul sito e sui social della casa di produzione "Film Good", ora non è più visibile sui canali ufficiali online, ma è stato ormai già messo in discussione dall'Aiart, (l'associazione degli ascoltatori di radio e televisione, di ispirazione cattolica.)
Al momento, circola la notizia che la pubblicità sia stata bloccata, ma Tag24.it, ha voluto approfondire l'argomento, sentendo proprio il punto di vista dell'ideatore dello spot, Lorenzo Marini, che ha dato un'altra versione dei fatti.
Il pubblicitario più volte ha affermato che quel video, preso in causa dalla dai cattolici che si sono schierati contro i contenuti dello spot, non è mai andato in onda in tv e che la vicenda con lo IAP (Istituto di Autodiscipilina Pubblicitaria), deve in realtà ancora arrivare ad un esito effettivo. Lo spot, quindi, secondo quanto dichiara Marini, non è stato bloccato, né modificato. Non ancora.
D: Mi spiega come è andata questa cosa dello spot, come risponde alla polemica che c’è stata?
R: Lo spot cui fanno riferimento non è mai uscito in tv. Quello che è uscito in tv mostra le monache che stanno per fare la comunione. Non c’è il momento della comunione con le particole e c'è, nella coincidenza, di quando una di queste prende la particola in bocca, la madre superiora in sacrestia che ha mangia le patatine.
(Marini fa riferimento al montaggio di questa clip. ndr):
Quindi siamo liberi di mangiare le patatine in sacrestia. Non è che mangia sotto il crocifisso o altro. E lo trovo di un'eleganza, di una raffinatezza fuori dalla norma.
E' chiaro, ora più che mai, che esistono due versioni differenti della pubblicità:
1. La prima, quella in cui non si vede la patatina al posto dell'ostia, ma in cui il montaggio è studiato nel dettaglio per rimandare mentalmente ad un'allusione, che però, con la scena successiva svela che i il rumore (il "crunch", per intenderci) che sentiamo è realtà quello della madre superiora che mangia in sacrestia.
2. La seconda, invece, è quella che fino a poche ore fa era ancora presente online, in cui c'è chiaramente inquadrata una delle chips in sostituzione della classica particola.
Sacrilegio?
Aldilà delle opinioni dell'utenza, il nostro Lorenzo Marini ha voluto sottolineare più volte che questa versione ufficiale non è quella ufficiale. Era "solo una prova!"
Ce lo ha spiegato in questi termini:
"Le case di produzione, ma anche i registi, fanno il director's cut, fanno i montaggi e quindi girando, abbiamo detto aspetta, mettiamo anche le patatine vere al posto dell'ostia, "ma non è mai uscito. Quindi, come ricerca di linguaggio, come ricerca personale, sei libero di farlo uscire.
Pensavamo di poterlo usare su TikTok, su un target più giovane, perché ci sta che c’è più ironia, c'è più scanzonatura, più irriverenza.
Non credo, dopo le polemiche, che lo faremo, però la cosa interessante è questa:
una piccola associazione di cattolici televisivi, o per la televisione, in mala fede, scarica lo spot e le immagini di una comunione con la patatina, e di una pisside con una patatina, che non sono mai andati in onda. Mai. Questa è la prova che nel mondo di adesso si guardano i titoli e le immagini, nessuno legge.
Fermate quello spot con quelle immagini, sullo spot che mai è stato mandato in onda. E' esattamente il contrario di quello che dovrebbe fare lo IAP (Istituto di Autodiscipilina Pubblicitaria), che dovrebbe fare una dichiarazione di una pubblicità onesta, veritiera e corretta.
Quello che ha fatto questa associazione di cattolici non è né onesto, né veritiero, né corretto, perché mette strumentalmente delle immagini che non sono mai uscite, e le fa diventare virali.
Quello che tu vedi è bloccate la pubblicità in tv, è una pubblicità blasfema, vedi le immagini della patatina che non appaiono nello spot tv e di questa che ne fa la comunione.
Quindi 4 milioni, 5 milioni di persone che hanno visto i canali, hanno visto un altro spot."
D: E non è blasfemo lo stesso?
R: Le persone hanno visto in tv uno spot che non ha niente di irriverente, perché quella scena della patatina in bocca alla monaca non c'è nello spot.
Il pubblicitario ha continuato, allora, a raccontarci la sua versione dei fatti:
"Questi dicono, trionfanti, (riferendosi all'associazione cattolica ndr.) abbiamo bloccato lo spot. Altra bugia. Lo IAP può solo invitarti ad apparire."
Hai sette giorni di tempo e dimostrare se hai torto o se hai ragione, se l'articolo 10, (quello sulla libertà di espressione o sull'offesa di qualcuno, di qualsiasi credo c'è o non c'è). Quindi lo spot non è stato bloccato.
Lorenzo Marini ha risposto anche a questa perplessità degli utenti che non conoscono bene tutta la terminologia del settore:
R: Siccome non c'è in Italia una magistratura, uno stato, un giudice che difende le pubblicità o che le accusa, c'è un'associazione privata fatta da editori, agenzie, utenti che si chiama Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria, quindi è una sorta di autoregolamentazione. Questo deve sentire l'accusa, ovvero questa associazione di cattolici, e la difesa. La difesa la dobbiamo ancora presentare.
Abbiamo una settimana di tempo. Dopodiché si vedrà se questo spot verrà modificato, cambiato, cancellato.
Se tu, come consumatrice, scrivi allo IAP e dici, ho visto la pubblicità dello shampoo, secondo me è falsa, loro devono intervenire.
D: E in questo caso è così?
R: In questo caso l'associazione ha detto che questa pubblicità lede la sensibilità dei cristiani e quindi "noi chiediamo di bloccarla."
Lo IAP dice "sentiamo la controparte e tra una settimana ci sarà", cioè il cliente AmicaChips.
Quindi che cosa succede? Che lo spot continua ad andare in onda.
Cioè è una polemica montata su un'immagine che non è mai uscita.
D: Non è mai uscita, ma loro dove l'hanno presa?
R: Sul sito, sul canale YouTube della casa di produzione e sul nostro Instagram di agenzia dove facciamo vedere le cose, tutti i nostri esperimenti, le cose uscite, quando tu fai il montaggio.
D: Quindi era quella sperimentale e non confermata?
R: No, no, è uscita solo una campagna televisiva. Essendo una campagna televisiva, e poi avremmo usato i social, (i social non sappiamo adesso, manca ancora una settimana prima che pianifichiamo su TikTok, su YouTube eccetera), avrebbe potuto essere quella.
Quando tu fai un film, fai la versione lunga, 40 secondi, 30 secondi, 50 secondi, fai la musica, in una c'è il Bach, in una c'è l'Ave Maria, fai degli esperimenti, ognuno è libero. Un conto è quello che esce.
Quello che vedi nelle sfilate degli stilisti non viene tutto prodotto, c'è il 30% di capi che restano così, restano esperimenti. Tu vai in negozio e dici hanno fatto un vestito tutto trasparente, se non c'è in negozio no, è una sfilata, quindi finché non esce non puoi criticarla. Quindi è stata criticata una pubblicità, può essere criticata come tutte le pubblicità, quella uscita, dicendo c'è una patatina nell'ostia.
L'ideatore della pubblicità, che tanto ha fatto discutere negli ultimi giorni, ha voluto sottolineare cosa è stato secondo lui frainteso dagli utenti:
"Cosa fanno i media? Tutti, ieri,o l'altro ieri, hanno ripreso ecco la patatina al posto dell'Ostia, perché questo fa view, fa notizia, la gente ne parla.
E la patatina nell'Ostia non è mai uscita, non si è mai vista.
E la stessa bugia hanno cominciato a dirla ieri quando lo IAP ha mandato l'invito di ingiunzione, cioè vi invitiamo a presentarlo. Allora, non è bloccata, dobbiamo spiegare perché secondo noi va bene, quindi è tutta una manovra assolutamente politica, strumentale, in cattiva fede, per dare risalto a queste associazioni.
Noi non vogliamo fare casino, noi vogliamo solo vendere patatine, noi vogliamo piacere ai giovani."
D: Ma non ti aspettavi un rischio come questo, mettendo le suore in chiesa con una pubblicità del genere?
R: Che la gente fosse in malafede? Si. Ma così no. Prendere un fotogramma e metterlo sotto il titolo questa pubblicità è da bloccare.
È da bloccare quello che è uscito. Tu devi essere onesto e prendere la pubblicità col marchio Canale 5, Italia 1 o la 7. Nessuno ha fatto questo.
D: Si, ma perché proprio le suore?
R: Mettere le suore o mettere la chiesa o mettere i frati, da decenni nella pubblicità si usa. Cioè tu puoi usare i vigili, tu puoi usare chi vuoi. Questo non è in contrasto con l'articolo 10. Il problema è il sacramento.
Quindi va bene l'Ave Maria, va bene per l'Istituto di Autodisciplina, va bene tutto quello che abbiamo fatto. L'unico problema è il sacramento. La mia personale visione è che, per esempio, c'è adesso uno spot di un matrimonio con una lesbica che si porta via la futura sposa.
Perché nessuno ne sta parlando? Perché il matrimonio è stato sdoganato. Noi abbiamo visto nelle pubblicità i sacramenti, il battesimo, il funerale e il matrimonio. E' come se non facessero più impressione.
Questa è la prima volta che si mostra la comunione nella sua rappresentazione sacra, liturgica. Se tu stai facendo una comunione e quell'altra in quel momento mangia una patatina, secondo me è divertente, fa ridere, è ironico. Non è che abbiamo fatto chissà che. Si chiama cattiva fede.
D: Ma allora come andrà questa vicenda? Praticamente adesso secondo te hai perso tutto il lavoro, oppure, arrivando a dimostrare che la pubblicità non era ancora uscita in tv, tutto quanto passerà e continuerà ad esserci come questa forma dove non c'è l’ostia-patatina?
R: Secondo me potrebbe continuare così. La vedo non lesiva di niente, rispettosa. Tieni conto che dopo la prima onda del primo giorno, di commenti negativi, sono anche arrivati utenti a scrivere ma se è divertente, ma si ride un sacco. Quindi come c'è amica chips, c'è nemica chips.
Per tornare alla tua domanda: cosa succede quando una marca riesce a far parlare di sé? Vuol dire che è polarizzata, vuol dire che fa parte della tua vita, o la ami o la odi. E beh, lo spot ha funzionato. Non siamo davanti a un caso dove tutti ne hanno parlato male.
Qui siamo davanti a un caso dove, tenendo conto degli ultimi dati, ci sono il 10% di cattolici praticanti. Quindi c'è il 90% di laici, di gente, ma anche di cattolici, che la trova assolutamente interessante.
L'ideatore dello spot, sul finale della discussione, ha affermato di sentirsi nel giusto, tranquillo e anche soddisfatto dei risultati dello spot. Con ironia, lo ha confermato dichiarando:
"Oggi è uscito un articolo su un quotidiano conservatore, di solito i conservatori sono contro le innovazioni, che ne parla benissimo. Ma di cosa stiamo parlando? È un casino inutile, è una montatura. E questo ti dà l'idea che la prima bugia è associare le immagini di uno spot, parlando di quello televisivo, come se fosse andato in tv.
La seconda è dire che lo spot è bocciato. Io trovo che siamo di fronte a una grande bugia. Siccome Giovanna d'Arco è passata da molto tempo, Non c’è più la Santa Inquisizione.
Per un parroco che vende cinque sacchetti in meno, ce ne sono diecimila che comprano diecimila sacchetti in più.
Quelli che trovano lo spot simpatico lo comprenderanno. I tristi che non ridono, non mangiano patatine, non fanno l'aperitivo. Bevono latte di avena oppure centrifugati.
D: Non ci saranno quindi conseguenze? Ti senti tranquillo?
R: Ma certo, ma certo, se no, non l'avrei fatto.