In occasione del convegno di oggi 12 aprile a Roma, "Per un’Europa giovane. Transizione demografica, ambiente, futuro", la ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità Eugenia Roccella torna a chiedere che in Europa il problema della denatalità venga adeguatamente affrontato e considerato.
Le buone pratiche del governo italiano, come le modifiche ai sostegni parentali, vanno nella direzione che Roccella auspica: fornire gli strumenti necessari affinché chi voglia costruire una famiglia abbia tutti gli strumenti necessari per farlo.
Il calo demografico e la denatalità sono due dei temi che il governo guidato da Giorgia Meloni si era ripromesso (e aveva promesso agli elettori) di affrontare. La ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità Eugenia Roccella è tornata ad affrontare l'argomento oggi 12 aprile a Roma, aprendo il convegno sulla natalità "Per un’Europa giovane. Transizione demografica, ambiente, futuro".
Si era discusso molto, in passato, riguardo le posizioni di Roccella sull'aborto o sulla pornografia, scontando in alcuni casi anche la rumorosa protesta in occasione di altri convegni (come al Salone del libro di Torino l'anno scorso) di chi considerava le posizioni della ministra come troppo tradizionaliste.
Di questo, però, Roccella non si è mai curata, andando anzi a rivendicare oggi i meriti del governo che, nonostante una situazione economica complessa, sta cercando di risolvere il vasto problema delle poche nascite in Italia:
Ragionamento che era già stato toccato durante il convegno:
Le parole di Roccella, quindi, cercando di allargare il discorso ad una tendenza che in Europa riguarda tanti paesi, dove le nascite non riescono a coprire i decessi avvenuti negli ultimi anni. Fattori esogeni come il Covid possono incidere, certo, ma va sottolineato come sia difficile in alcuni settori lavorativi far coincidere vita lavorativa con vita affettiva e di cura: