Un modo per favorire inclusione e socialità, ma anche un possibile aggravio di lavoro per gli insegnanti. Il "Piano estate" da 400 milioni presentato e approvato dal governo, grazie anche al lavoro del ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, fornirà risorse aggiuntive a tutte quelle scuole che vorranno creare progetti ed attività durante i mesi estivi.
Il tutto è su base volontaria, con gli insegnanti che riceveranno 160 euro in più in busta paga se accettano di partecipare. Vediamo però in cosa consiste più nel dettaglio il "Piano estate" approvato dal governo.
L'ufficialità di oggi sui nuovi fondi destinati alla scuola, il piano da 400 milioni per gli anni scolastici 2023/2024 e 2024/2025, è stata data dallo stesso ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. Già lo scorso anno il ministro aveva indicato che una delle sue priorità era tenere aperte le scuole anche nei mesi estivi e fino agli inizi di settembre:
Il commento di Valditara quindi delinea i progetti che poi ogni singolo istituto scolastico potrà mettere in campo. Questi progetti potranno raggiungere tra 800mila e 1,3 milioni di studenti, mentre le ore aggiuntive di attività potranno raggiungere le 1.714 milioni di ore. Va sottolineato che gli insegnanti possono aderire a questo nuovo piano su base volontaria, ricevendo un pagamento extra nei limiti delle risorse disponibili.
I 400 milioni del Piano estate fanno capo al Programma nazionale "Scuola e competenze 2021-2027" e permetteranno la creazione di attività di inclusione, socialità e potenziamento delle competenze. Va segnalato infine che questo provvedimento riguarda le scuole primarie e secondarie statali e paritarie non commerciali.
Lo scopo più ampio del decreto, quindi, è combattere fenomeni particolarmente odiosi per la scuola come la dispersione e l'abbandono scolastico, che tanti giovani toglie dagli ambienti scolastici e dall'istruzione.
I progetti avviati dalle scuole potranno avvantaggiarsi anche dei fondi PNRR, 750 milioni riguardanti proprio la dispersione scolastica e 600 milioni per azioni di potenziamento delle competenze Stem. Il tutto andrà poi incardinato negli accordi che le singole scuole metteranno in campo con enti del terzo settore, università, musei, teatri e le famiglie degli alunni.