Il Decreto Legislativo 8 gennaio 2024, n. 1, noto come "Razionalizzazione e semplificazione delle norme in materia di adempimenti tributari", introduce significative modifiche per facilitare gli adempimenti fiscali. Andiamo a vedere quali sono le misure chiave che impattano direttamente persone fisiche, titolari di partita IVA e sostituti d'imposta, evidenziando le novità e le semplificazioni introdotte in merito alle dichiarazioni fiscali 2024.
La semplificazione della dichiarazione dei redditi per lavoratori dipendenti e pensionati è stata implementata tramite l'introduzione di un accesso semplificato e guidato alle informazioni fiscali disponibili. Dal 2024, questi contribuenti possono accedere, confermare o modificare i dati direttamente tramite un'apposita sezione del sito dell'Agenzia delle Entrate. Questo processo facilita la presentazione della dichiarazione precompilata.
L'articolo 2 del decreto estende l'utilizzo del modello di dichiarazione dei redditi 730 semplificato a un numero maggiore di contribuenti, mirando a ridurre la complessità della compilazione e dell'invio delle dichiarazioni fiscali.
Il decreto ha introdotto una modalità più efficiente nella comunicazione dei dati reddituali da parte di terze parti. L’obiettivo è quello di consentire una integrazione più fluida dei dati nella dichiarazione precompilata, facilitando così il compito ai contribuenti di verificare e confermare le informazioni senza necessità di interventi manuali complessi.
Per i titolari di partita IVA, il decreto ha semplificato i modelli di dichiarazione relativi alle imposte sui redditi, all'IRAP e all'IVA, consentendo una compilazione più chiara e veloce, riducendo gli oneri burocratici e i tempi di gestione.
Il decreto prevede che la mancata esposizione in dichiarazione dei crediti d'imposta non comporta automaticamente la decadenza da benefici fiscali, a condizione che l'omissione non sia grave.
L'articolo 19 estende la dichiarazione dei redditi precompilata anche ai titolari di partita IVA, semplificando ulteriormente il processo di dichiarazione per questa categoria di contribuenti, integrando dati e informazioni automaticamente nel sistema.
Oltre ai titolari e ai non titolari di partita IVA, si registrano importanti semplificazioni sugli adempimenti fiscali anche per i sostituti d’imposta.
A partire dall'anno d'imposta 2024, i sostituti d’imposta che corrispondono compensi ai contribuenti sotto il regime forfettario o il regime fiscale di vantaggio non sono più tenuti a rilasciare la Certificazione Unica (CU). Questo cambiamento, sancito dall'articolo 3 del decreto Adempimenti, elimina significativi oneri amministrativi per i datori di lavoro e altri agenti che operano ritenute alla fonte, alleggerendo il processo di documentazione fiscale per regimi già caratterizzati da una semplificazione tributaria.
La semplificazione della dichiarazione annuale per i sostituti d'imposta mira a ridurre la complessità e i tempi necessari per la compilazione e presentazione dei dati fiscali relativi ai compensi erogati.
Una delle novità più rilevanti è la revisione dei termini per la presentazione delle dichiarazioni fiscali, in merito alle imposte sui redditi e Irap e al modello 770.
L’obiettivo è quello di agevolare la pianificazione per tutti i contribuenti e gli intermediari fiscali dopo le diverse coincidenze e difficoltà degli anni scorsi, evitando picchi di lavoro e riducendo lo stress legato alle scadenze fiscali tradizionalmente concentrate in specifici periodi dell'anno.
Dal 2024, pertanto, i termini per la presentazione delle dichiarazioni sono stati modificati per essere più consoni ai tempi di digitalizzazione e efficienza richiesti dalle esigenze attuali. Per il periodo d’imposta 2023:
Per il 2025, le modifiche continuano con l'introduzione di termini ancora più specifici:
Il decreto prevede l'aggiunta progressiva di diverse categorie di redditi che possono essere dichiarate tramite il modello 730. Tra queste, si evidenziano la rivalutazione dei terreni, i redditi di capitale di fonte estera e i dati relativi agli investimenti all'estero.
L'estensione del modello 730 semplifica notevolmente il processo di dichiarazione dei redditi per i contribuenti non titolari di partita IVA, consentendo loro di beneficiare di un sistema precompilato che riduce la complessità e il tempo necessario per la compilazione. Inoltre, le modifiche normative introducono una maggiore flessibilità nel processo di presentazione, permettendo ai contribuenti di presentare autonomamente la dichiarazione online o attraverso altri canali facilitati, come i CAF o gli intermediari abilitati.
Le semplificazioni introdotte, inoltre, beneficiano direttamente i titolari di partita IVA, i quali vedranno una riduzione del carico burocratico associato alla compilazione delle dichiarazioni fiscali. I crediti d’imposta derivanti da agevolazioni concesse agli operatori economici, ad esempio, non dovranno più essere indicati nei modelli dichiarativi se non strettamente necessario. Questo è particolarmente rilevante per i crediti fruibili esclusivamente attraverso compensazione, riducendo notevolmente la complessità della dichiarazione annuale.
A partire dal periodo d'imposta 2023, l'Agenzia delle Entrate ha eliminato una serie di dati non rilevanti per la liquidazione delle imposte direttamente dai modelli di dichiarazione. Questo cambiamento riguarda non solo le informazioni superflue, ma anche quelle che l'Agenzia può ottenere autonomamente attraverso sistemi di interoperabilità con altre banche dati pubbliche. Inoltre, la modifica legislativa prevede che l'inclusione di dati che comportano un rischio elevato per la protezione dei dati personali debba essere approvata dal Garante per la protezione dei dati personali.
L'articolo 13 del decreto Adempimenti 2024 introduce una salvaguardia importante per i titolari di partita IVA riguardo alla gestione dei crediti d'imposta. Questa norma stabilisce che la mancata indicazione dei crediti d’imposta nelle dichiarazioni fiscali annuali non comporta automaticamente la decadenza dai benefici fiscali a cui il contribuente avrebbe diritto.
Nonostante la generale protezione offerta dall'articolo 13, è importante notare che esistono eccezioni significative relative ai crediti d’imposta classificati come aiuti di Stato o aiuti de minimis. Per questi tipi di aiuti, le regole restano stringenti: la mancata registrazione di tali crediti nel Registro Nazionale degli Aiuti di Stato (RNA) può ancora comportare la perdita dei benefici.
Le nuove disposizioni sono applicabili alle dichiarazioni relative ai periodi d’imposta successivi al 31 dicembre 2022.