In Iran la polizia morale arresta donne senza alcun tipo di remora: tutte quelle che non indossano il velo - l'hijab, il cui uso nel Paese è obbligatorio dai tempi della Rivoluzione del 1979 - e vengono sorprese in strada, sono portate in carcere.
Una nuova stretta delle autorità, con l'annuncio dell'operazione "Nour" (letteralmente "luce", ndr.), promossa del regime della guida suprema iraniana, l'ayatollah Ali Khamanei, in combutta con il capo della polizia della capitale, Abasali Mohammadian.
Dopo la Rivoluzione del '79, con l'instaurazione del regime teocratico e della creazione della Repubblica Islamica, in Iran le donne sono obbligate per legge a coprirsi il volto e il capo con il velo. Sono costrette ad indossare l'hijab in pubblico, pena l'arresto.
E in questi giorni l'Iran, attraverso la polizia morale, stringe la sua morsa: sui social immagini e video di donne arrestate dalle autorità a Teheran stanno facendo il giro del web. Nella capitale gli agenti della polizia hanno catturato le donne che non indossavano il velo, poco prima dell'attacco contro Israele, nella notte tra il 13 e il 14 aprile 2024.
La stretta sull'obbligo di coprirsi con l'hijab, che ricade sulla testa delle donne iraniane, è il risultato dell'operazione "Nour" - che in italiano significa "luce" - voluta dalla Guida Suprema dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamanei.
La mossa arriva dopo il discorso che l'ayatollah ha tenuto nei giorni scorsi, in cui ha ricordato che ogni donna nel Paese deve rispettare l'uso del velo, a prescindere da quale sia la sua fede religiosa. La messa in pratica dell'imposizione spetta alla polizia morale, l'organo che controlla l'applicazione e il rispetto delle leggi della Shari'a.
Il capo della polizia di Teheran, Abasali Mohammadian, presentando la nuova operazione Nour, ha sentenziato:
Un messaggio chiaro, violento e feroce, che non lascia scampo ad equivoci, rivolto a chiunque osi sfidare il regime. Un avvertimento che arriva le proteste iniziate alla fine di settembre 2022, in seguito alla morte di Mahsa Amini, la giovane uccisa dalla polizia morale, mentre era in custodia, perché non aveva indossato correttamente il velo.
In Iran il regime teocratico, guidato dall'ayatollah Ali Khamanei, è stato istituito un organo di vigilanza che prende il nome di polizia morale. E' una sorta di polizia religiosa, che opera all'interno della Forza disciplinare della Repubblica Islamica.
La funzione principale di questa istituzione è quella di imporre l'applicazione del codice d'abbigliamento previsto dalla Shari'a, la legge sacra in Iran. Un codice che deve rispettare le "regole e i canoni dei costumi" del Paese, come ad esempio controllare che le donne indossino l'hijab nei modi previsti dalle norme.
Per approfondire la condizione delle donne in Iran, scopri l'intervista esclusiva di Tag24 all’attivista Sholeh Shahrzad.