E' tempo di preoccupazione, allarme per le guerre, gesti di solidarietà e manifestazioni che arrivano anche direttamente dal mondo dell'arte.
Alla Biennale di Venezia 2024, fino alla liberazione degli ostaggi, il Padiglione Israele resterà chiuso. E' stato comunicato con un cartello in esposizione questa mattina, 16 aprile 2024.
Arriva una comunicazione esposta all'esterno del padiglione d'Israele durante la sessantesima edizione della Biennale di Venezia. L'apertura era programmata ad oggi, 16 aprile, ma resterà chiuso fino a che non verrà accordato un cessate il fuoco con liberazione degli ostaggi nelle mani di Hamas: è scritto nel grande manifesto, nero su bianco, attaccato al vetro.
Dalle porte trasparenti del padiglione si possono scorgere delle immagini di video-arte, ma non è possibile entrare. Gli artisti e curatori israeliani hanno manifestato così, con un messaggio forte e chiaro.
Tra i vari artisti Israeliani spicca la voce di Ruth Patir, che ha espresso desiderio di mostrare solidarietà alle famiglie degli ostaggi e alla grande comunità israeliana, desiderosa di cambiamento. Ad appoggiare il suo punto di vista, anche le curatrici della mostra, Tamar Margalit e Mira Lapidot.
In una delle sue storie, pubblicate sul profilo Instagram, l'artista ha scritto:
Per ora gli ospiti della biennale artistica potranno vedere il progetto (M)otherland di Patir solo attraverso le vetrate. Si attendono altre notizie sulla mostra e la posizione degli artisti israeliani.
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