Il Senato ha approvato nella seduta di oggi - 17 aprile - la stretta sulla scuola voluta dal Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara e dal centrodestra con la sua riforma del voto in condotta.
L’aula di Palazzo Madama ha approvato, con 74 sì e 56 no, l’inasprimento delle misure relative alla disciplina nella scuola italiana. Introdotto il voto in condotta alle scuole medie, mentre alle superiori influirà sul giudizio per l’ammissione all’esame di maturità. Ora il disegno di legge deve passare alla Camera per l’approvazione definitiva.
L’approvazione del disegno di legge ha immediatamente suscitato la reazione del centrosinistra che parla di misure autoritarie e punitive. Accuse che il ministro dell’Istruzione Valditara rispedisce al mittente rivendicando la scelta di dare il giusto peso al voto in condotta.
L’approvazione al Senato della riforma della valutazione della #condotta è un importante passo avanti nella costruzione di una scuola che responsabilizza i ragazzi e restituisce autorevolezza ai docenti.
Per costruire una società realmente democratica, per combattere la… pic.twitter.com/MHGjZkkuwr— Giuseppe Valditara (@G_Valditara) April 17, 2024
La novità principale introdotta dal disegno di legge riguarda la reintroduzione per le scuole medie del voto in condotta che era stato cancellato dalla riforma Fedeli nel 2017.
Nelle scuole secondarie di secondo grado, invece, la valutazione della condotta, avrà delle ripercussioni sui crediti per l’ammissione all’esame di maturità. Nella valutazione del voto in condotta gli insegnanti dovranno tenere conto soprattutto di episodi di bullismo e aggressioni nei confronti studenti, insegnanti e personale scolastico.
La bocciatura con il 5 in condotta, oggi prevista solo in caso di gravi episodi di violenza, con la nuova norma potrà avvenire anche in presenza di violazioni reiterate del regolamento di istituto. Il "sei in condotta", invece, determinerà automaticamente un debito scolastico in Educazione Civica da recuperare a settembre.
Prevista anche la cancellazione del voto descrittivo a favore del voto sintetico nelle scuole primarie.
Adesso il provvedimento passerà alla Camera dove si preannuncia un nuovo e acceso scontro con l’opposizione che grida alla svolta autoritaria.
Ha dichiarato oggi in aula la senatrice del Pd Enza Rando, componente della commissione Cultura a cui si è unito il capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro a Palazzo Madama: