La nuova direttiva UE, recentemente approvata, rappresenta l'ultimo passaggio per l'applicazione della "direttiva sulle case green". Si tratta di una decisione che ha ricevuto l'approvazione di una proposta formalmente presentata dalla Commissione Europea nel 2021 e poi passata attraverso un iter di discussione e modifiche sostanziali sia al Parlamento Europeo che al Consiglio Europeo. Questo sistema si inserisce in un contesto più ampio, nell'ambito del piano di transizione energetica denominato Green Deal.
Gli accordi strategici, che sono parte di un ampio piano europeo, mirano alla riduzione del consumo energetico e delle emissioni di gas inquinanti degli edifici entro il 2035. Lo scopo finale è quello di realizzare completamente edifici green entro il 2050. Vediamo insieme come cambieranno i bonus edilizi per promuovere la trasformazione delle case e dei palazzi in edifici green.
Come riportato da ilpost.it, prima di raggiungere l'accordo sulla direttiva sulle case green, nel 2018 è stato definito un insieme di norme europee nel settore immobiliare. Pertanto, la direttiva contiene la distinzione nel trattamento degli edifici residenziali e non residenziali.
Per quanto riguarda gli edifici residenziali, si prevede la realizzazione di interventi necessari per ridurre il consumo medio di energia del 16% entro il 2030 e del 20% entro il 2035. Partendo dall'ipotesi che il consumo medio di tutti gli edifici residenziali presenti sul suolo nazionale si attesti a 100 kilowattora per metro quadrato annui, questo indice dovrebbe ridursi a circa 84 kilowattora entro il 2030 e a 80 kilowattora entro il 2035.
L'obiettivo è raggiungere un risparmio energetico di almeno il 55% del consumo medio totale, proveniente da almeno il 43% delle abitazioni con prestazioni energetiche particolarmente scadenti, che includono non solo le case con scarsa efficienza energetica, ma anche quelle danneggiate da eventi come terremoti o altre calamità naturali.
Per quanto riguarda gli edifici non residenziali, la direttiva stabilisce la necessità di interventi di ristrutturazione entro specifici anni. Entro il 2030, si prevede che il 16% degli edifici non residenziali venga ristrutturato, mentre entro il 2033, il 26%. Gli interventi di ristrutturazione dovranno assicurare il miglioramento della classe energetica degli edifici coinvolti e rispondere alle nuove regole di prestazioni energetiche che saranno introdotte nel frattempo.
La direttiva stabilisce anche obiettivi ambiziosi per gli edifici di nuova costruzione. A partire dal 1° gennaio 2028, gli edifici di proprietà pubblica, sia residenziali che non residenziali, dovranno essere a "emissioni zero", mentre per quelli di proprietà privata l'obiettivo sarà applicato dal 1° gennaio 2030.
Le "case green" sono edifici costruiti con elevate prestazioni energetiche al fine di ridurre l'impatto ambientale. Si tratta di abitazioni progettate per consumare meno energia rispetto agli edifici tradizionali, con l’obiettivo di garantire un comfort ideale e ridurre significativamente i costi legati al consumo energetico. Ci sono diversi requisiti che definiscono una casa green:
La direttiva europea si propone di promuovere gli interventi di ristrutturazione al fine di trasformare le abitazioni esistenti in case green a basso fabbisogno energetico. Ciò mira a minimizzare il consumo di energia necessario per riscaldare, raffreddare e illuminare gli spazi interni, nonché a promuovere l'utilizzo di energie rinnovabili come il sole, il vento e l'acqua. Questo può includere l'installazione di pannelli solari fotovoltaici per la generazione di elettricità o sistemi di energia eolica.
Inoltre, sono necessari diversi accorgimenti progettuali e tecnologici per massimizzare il risparmio energetico, come l'isolamento termico, l'adozione di sistemi di illuminazione a basso consumo energetico e molto altro ancora.
Nella progettazione delle case green, l'utilizzo di tecnologie avanzate e soluzioni innovative è fondamentale per raggiungere l'obiettivo di riduzione dell'impatto ambientale e il miglioramento dell'efficienza energetica. Ciò può comprendere la promozione della biodiversità, l'implementazione di sistemi per il recupero dell'acqua piovana e altre soluzioni.
Appare evidente che lo Stato italiano dovrà fornire gli strumenti necessari per agevolare la transizione verso edifici più sostenibili e rispettosi dell'ambiente.
I bonus edilizi rappresentano uno strumento indispensabile per facilitare la realizzazione degli interventi finalizzati a rendere le abitazioni green. Gli incentivi per la riqualificazione energetica degli edifici, mirati a promuovere il conseguimento degli obiettivi di risparmio energetico previsti dalla direttiva, devono essere supportati da consistenti aiuti di Stato.
Concedere bonus per raggiungere importanti traguardi in termini di risparmio energetico costituisce una strategia sensata. È fondamentale che vi sia un rigoroso controllo nell'erogare gli aiuti volti a incentivare tali interventi di riqualificazione energetica, che potrebbero comprendere agevolazioni fiscali, finanziamenti agevolati o altre forme di sostegno finanziario.