Con la recente approvazione del disegno di legge Valditara (Ddl 924-bis) da parte del Senato, l'Italia è a un passo dall'adozione estesa del metodo Montessori nel primo ciclo di istruzione, che include ora le scuole medie. Questa espansione rappresenta un cambiamento significativo nel panorama educativo italiano, con l'obiettivo di adattare le pratiche pedagogiche alle esigenze di apprendimento naturali dei giovani studenti.
Creato da Maria Montessori alla fine del XIX secolo, il metodo Montessori si distingue per il suo approccio centrato sull'indipendenza e sulla curiosità innata del bambino. Con oltre 65.000 scuole che adottano questo metodo in 145 paesi, la sua efficacia è riconosciuta globalmente. Il metodo enfatizza un ambiente educativo preparato meticolosamente, arricchito di materiali stimolanti e strutturato "a misura di bambino", che incoraggia l'interazione, l'esplorazione autonoma e l'apprendimento peer-to-peer attraverso classi di età mista.
Il progetto di legge mira a introdurre il metodo Montessori fino alle scuole medie, estendendo i principi già applicati nell'infanzia e nella primaria. Le scuole medie Montessori, attualmente in fase sperimentale, hanno mostrato risultati promettenti. Queste istituzioni eliminano la tradizionale disposizione frontale delle aule, sostituendola con configurazioni che facilitano il lavoro di gruppo e l'interazione spontanea, senza libri di testo standardizzati o voti numerici, e con un forte accento sulle attività pratiche e interdisciplinari.
Nelle scuole medie che seguono il metodo Montessori, gli ambienti di apprendimento sono radicalmente diversi:
L'espansione del metodo Montessori alle scuole medie offre diverse prospettive innovative per il sistema educativo italiano. Questo approccio, oltre a promuovere un maggiore coinvolgimento e interesse da parte degli studenti, mira anche a sviluppare competenze chiave come la responsabilità personale, la creatività e le capacità di problem solving. Le attività didattiche spaziano dall'apprendimento esperienziale, come simulazioni storiche, a progetti pratici in ambiti diversi come la scienza e l'arte, fino all'esplorazione attiva del contesto comunitario e culturale.
Il metodo Montessori, quindi, supporta lo sviluppo di una vasta gamma di competenze che vanno oltre il tradizionale ambito cognitivo:
Uno degli aspetti più significativi del metodo Montessori è la sua capacità di contrastare la segregazione sociale e etnica, un fenomeno osservato non solo negli Stati Uniti, ma anche in Italia. Promuovendo un ambiente inclusivo che valorizza il rispetto reciproco, le scuole Montessori attirano e mantengono studenti di diverse background nella stessa istituzione, evitando la cosiddetta "fuga dei bianchi" verso scuole ritenute più prestigiose.
Le scuole medie che applicano il metodo Montessori non utilizzano voti numerici, preferendo valutazioni qualitative che riflettono meglio il progresso individuale degli studenti. Questo approccio ha dimostrato di migliorare i risultati accademici, come evidenziato dalle performance superiori nelle prove Invalsi rispetto alla media regionale in Lombardia.
Il disegno di legge prevede una fase di sperimentazione del metodo Montessori nelle scuole medie a partire dall'anno scolastico 2025/2026. I docenti saranno preparati attraverso corsi di specializzazione in differenziazione didattica specifici per il metodo Montessori. Questa fase iniziale sarà seguita dalla valutazione dei risultati per decidere l'integrazione definitiva del metodo nell'istruzione pubblica italiana.