La decisione di parlare pubblicamente della propria malattia e del tumore che l'ha colpito è costata molto a Franco Di Mare. Il giornalista Rai ed inviato in teatri di guerra come nell'ex Jugoslavia ha parlato al "Corriere della Sera" e a "Che tempo che fa" del mesotelioma che l'ha aggredito.
"Un tumore molto cattivo", come definito dallo stesso Di Mare. A fargli ancora più male non è tanto la prospettiva dei pochi mesi di vita rimasti, ma il silenzio che molti (ex) colleghi in Rai gli hanno riservato: "Nessuno mi risponde più al telefono, è ripugnante".
Non solo le polemiche sul monologo di Antonio Scurati cancellato all'ultimo momento o l'abbandono di conduttori popolari come Amadeus, ma anche il poco tatto mostrato nei confronti di un collega in gravissima difficoltà.
Franco Di Mare, per tanti anni giornalista di punta nei tre canali nazionali con i suoi reportage di guerra e la conduzione di diversi programmi d'informazione, ha parlato per la prima volta pubblicamente del tumore che deve affrontare, il mesotelioma. Come ha raccontato lo stesso giornalista al "Corriere della Sera" e in diretta nel programma di Fabio Fazio "Che tempo che fa":
Di Mare ha scelto di parlare di questo tumore non solo per presentare il suo ultimo libro, "Le parole per dirlo", ma anche per mostrare una forza d'animo notevole nei confronti di una malattia che lo costringe ad usare quotidianamente un respiratore artificiale. Come racconta allo stesso Fazio:
I passaggi più duri Di Mare li dedica a come si è potuto sviluppare il tumore ed il suo decorso. Come accennato, l'inviato andò diverse volte nell'ex Jugoslavia per raccontare le diverse fasi delle guerre civili ed etniche che devastarono quello stato.
Negli anni si è appreso che truppe Nato e non usarono proiettili con uranio impoverito e materiali come l'amianto che non si possono smaltire in alcun modo.
Ecco quanto dice Di Mare:
Un aiuto per accertarsene, per quanto possibile, sarebbe potuto giungere dalla Rai, che ha documenti utili anche ad avvertire chi magari era in quelle stesse zone nel medesimo periodo di tempo. Solo silenzio però dai vertici e colleghi della Rai, con Di Mare che non risparmia la propria amarezza: