28 Apr, 2024 - 16:31

Cloaking: cos'è e come i truffatori lo utilizzano per creare fake news

Cloaking: cos'è e come i truffatori lo utilizzano per creare fake news

Cos'è il cloaking? C'è una nuova truffa informatica da cui diversi difendere e sfrutta il cloaking per arrivare a diffondere non solo fake news ma anche link pericolosi che possono svuotare il vostro conto corrente.

È una tecnica che ormai è ampiamente utilizzata soprattutto sui social network come Facebook.
I casi su questo tipo di raggiro sono letteralmente esplosi negli ultimi tempi.

I truffatori per dare affidabilità alle notizie postate, che poi rimandano a siti svuotaconto, si servono del nome di giornalisti di grandi testate. Tra esse c'è anche Jane Wakefield, giornalista della BBC, che ha raccontato come alcuni articoli di false notizie avessero la sua firma ma che nulla centrassero con la sua attività editoriale.

La giornalista ha perciò pubblicamente ammonito tutti gli utenti al fine di diffidare di questo tipo di contenuti perché potenzialmente fraudolenti.

Occorre sempre controllare se la fonte o in questo caso l'account che diffonde la notizia è effettivamente quello reale e di conseguenza affidabile.

Dj e altri personaggi dello spettacolo  hanno raccontato la stessa esperienza, con i truffatori che hanno sfruttato il loro nome per pubblicizzare falsi piani di investimento in criptovalute.

Cos'è il cloaking: cosa significa e come funziona

Il cloaking è una tecnica informatica con la quale si riesce a mostrare ai motori di ricerca un contenuto diverso da quello realmente presente all'interno del sito al quale si rimanda. Il termine infatti deriva in maniera diretta dal verbo inglese "cloak" che può essere tradotto con nascondere o camuffare.

Di per sé la procedura non è fraudolenta ma va da sé che i cybercriminali la possono sfruttare per raggiri di diverso tipo.

Per questo motivo è considerata una modalità ingannevole. Anche a livello informatico, alcuni algoritmi possono penalizzare la diffusione di questi contenuti opportunamente alterati e vanificare l'attività del truffatore.

È doveroso precisare però che non tutti i siti programmati con procedura di cloaking nascono con la finalità di raggirare gli utenti. Ad esempio "mascherare" alcuni siti ad un motore di ricerca può essere efficace per indicizzare contenuti di lingua diversa in modo che siano ugualmente disponibili.

Come viene utilizzato per fake news sui social

Recentemente i cybercriminali hanno capito come affinare le modalità di raggiro su internet, sfruttando la tecnica dinoccultamento del cloaking.

Si sono inseriti dunque nelle più utilizzate piattaforme social e hanno iniziato a diffondere contenuti esca fino a pubblicare falsi articoli giornalistici, riportando loghi o nomi di giornalisti di prestigiose testate di informazione.

Il loro scopo è attirare l'attenzione degli utenti inducendoli a cliccare nei link riportati. A quel punto si viene rimandati su un sito del tutto diverso che ha l'obiettivo di carpire dati sensibili e svuotare il conto corrente dell'ignara vittima.

In altri casi il collegamento informatico invita l'utente a sottoscrivere un falso piano di investimento in criptovalute, anche qui con il grossissimo rischio di perdere ingenti quantità di denaro.

La contromossa di Meta

La domanda che a questo punto sorge spontanea è come una società come Meta consentire la diffusione di fake news, addirittura con grafiche e firme contraffatte?

La potenza del cloaking è proprio quella di camuffare alla perfezione l'indirizzo web del siti a cui si verrà rimandati e di conseguenza, i normali controlli di sicurezza, ritengono il link affidabile.

In pratica il sistema di sicurezza di Facebook identifica questi contenuti come del tutto simili ai tradizionali annunci pubblicitari.
Oltretutto i truffatori oggi si avvalgono di strumenti informatici che permettono un successivo istantaneo reindirizzamento su siti dannosi.

Ciò significa che se effettivamente il link presente su Facebook è realmente innocuo al suo click l'utente verrà ricondotto prima sul sito pubblicizzato e senza ulteriori consensi direttamente a quello fraudolento.

Gli sviluppatori di Meta hanno assicurato che gran parte dei link  segnalati come cloaking sono già stati rimossi dalla piattaforma. Inoltre il team di sicurezza sta migliorando il proprio criterio di rilevamento in modo da essere ancor più efficace.

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Valentina Todaro
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