La bufera giudiziaria che questa mattina ha investito il Governatore della Regione Liguria Giovanni Toti rischia seriamente di diventare la nuova trincea della guerra (più o meno sotterranea) tra Governo e Magistratura. Esponenti di primo piano dell’esecutivo come Francesco Lollobrigida e Guido Crosetto hanno commentato l’arresto del leader del centrodestra ligure gettando un’ombra pesante: quella della giustizia ad orologeria. Tra giusto un mese, infatti, si vota per le elezioni Europee e questo scandalo potrebbe pesare non poco sull’esito elettorale. Ma tant’è: oggi, a proposito della notizia del giorno e della riforma della giustizia che vuole mandare in porto il Governo Meloni, è intervenuto ai microfoni di Tag24 il suo alfiere: il ministro Carlo Nordio.
Dopo i suoi colleghi di Governo Lollobrigida e Crosetto, anche il ministro Nordio ha detto la sua sull'arresto del Governatore della Liguria Giovanni Toti:
Il titolare del ministero di via Arenula ha anche spiegato, sempre al microfono di Lorenzo Brancati di Tag24, che il disegno di legge della sua riforma della giustizia è pronto ad arrivare in Consiglio dei Ministri: Non so ancora quando di preciso, ma sarà al vaglio in tempi molto brevi. Ma con quale speranza di essere poi approvata in Parlamento? A questa domanda, Nordio ha osservato:
In che senso la strada della riforma, per il Guardasigilli, sarà in discesa? Nordio, rispondendo a questa domanda, ha avuto anche l’opportunità di tornare su un altro punto caldo della riforma a cui il centrodestra non vuole assolutamente rinunciare: la separazione delle carriere di pm e giudici:
Secondo Nordio, con la separazione delle carriere, la magistratura inquirente non finirebbe automaticamente sotto il controllo dell’esecutivo. Tant'è che, per dare forza a questa sua convinzione, il ministro termina il suo intervento citando vari ordinamenti stranieri come quello anglosassone o francese. Per poi concludere: