Il 17 maggio 2024 rappresenta una scadenza fondamentale per i datori di lavoro coinvolti nella gestione delle Certificazioni Uniche (CU) dei propri dipendenti e collaboratori. Questo termine offre un'ultima opportunità per correggere errori o omissioni nelle CU 2024 (relative all'anno fiscale 2023), già inviate entro la scadenza iniziale del 18 marzo 2024. Questa data è importante in quanto le Certificazioni Uniche sono essenziali per la compilazione automatica delle dichiarazioni dei redditi dei contribuenti non titolari di partita IVA, come dipendenti e pensionati.
Mentre le dichiarazioni precompilate si applicano ora anche alle persone fisiche titolari di partita IVA, per quest'anno le tempistiche di invio delle CU relative a questi contribuenti rimangono invariate e seguono le scadenze previste per i redditi ordinari. Le CU devono essere inviate entro il 18 marzo per i dati inclusi nella dichiarazione precompilata, ma è prevista una seconda scadenza il 31 ottobre 2024, destinata all'invio delle CU che contengono esclusivamente redditi esenti o non dichiarabili nella precompilata.
In caso di omissioni, errori o ritardi nell'invio delle Certificazioni Uniche, è essenziale comprendere come gestire le eventuali sanzioni. Secondo l'articolo 4, comma 6-quinquies del Dpr n. 322/98, si applica una sanzione di 100 euro per ogni CU omessa, tardiva o errata, fino a un massimo di 50.000 euro per sostituto d'imposta all'anno. Tuttavia, in caso di trasmissione errata, la sanzione non si applica se la certificazione corretta viene inviata entro cinque giorni dalla scadenza.
Se la CU viene ritrasmessa entro 60 giorni dalla scadenza originale, la sanzione viene ridotta a un terzo, corrispondendo a 33,33 euro per CU, con un massimo di 20.000 euro per sostituto d'imposta all'anno.
La scadenza dei cinque giorni per la correzione parte in momenti diversi a seconda della situazione:
Per il pagamento delle sanzioni dovute per le Certificazioni Uniche, il datore di lavoro deve utilizzare il modello F24, inserendo il codice tributo 8948 nella sezione "Erario". È essenziale assicurarsi che l'importo corretto venga versato in modo tempestivo per evitare ulteriori penalità.
In caso di mancata consegna della Certificazione Unica (CU) ai contribuenti da parte del sostituto d'imposta, le sanzioni previste dall'art. 11, comma 1, lett. a) del D. Lgs. n. 471/97 vanno da un minimo di 250 euro a un massimo di 2.000 euro. Tuttavia, quando la CU viene consegnata in ritardo ma senza pregiudicare la dichiarazione dei redditi del contribuente o interferire con l'attività di controllo, la violazione è considerata "meramente formale" e non è soggetta a penalità.
Il Modello CU, una volta noto come CUD, è essenziale per i lavoratori poiché attesta i compensi ricevuti e le ritenute applicate dai datori di lavoro nel corso dell'anno fiscale di riferimento. Per la CU 2024, la scadenza del 18 marzo 2024 era fondamentale sia per l'invio all'Agenzia delle Entrate che per la consegna ai lavoratori, per coloro che non possiedono partita IVA.
Per i datori di lavoro, il 18 marzo segnava la deadline per inviare le CU all'Agenzia delle Entrate, mentre le CU dei titolari di partita IVA, oltre a quelle contenenti redditi esenti, devono essere inviate entro il 31 ottobre 2024. Questa scadenza allineata con il Modello 770/2024 offre un termine esteso per queste categorie specifiche.
Il ravvedimento descritto non si applica alle CU che possono essere inviate entro il 31 ottobre 2024. In questi casi, i 5 giorni o i 60 giorni per la correzione decorrono a partire da questa data. Di conseguenza, i sostituti d'imposta devono valutare attentamente le tempistiche di invio e correzione delle CU per evitare sanzioni inutili.