Caos e tensione agli Stati Generali della Natalità in programma, oggi e domani, all’Auditorium della Conciliazione a Roma.
Duramente contestata ministra per la Famiglia, Eugenia Roccella, che non ha potuto fare il suo intervento di apertura dei lavori a causa delle contestazioni di un gruppo di giovani presenti in platea. La ministra ha lasciato l’Auditorium dopo pochi minuti e ha affidato ai social il suo sfogo, chiedendo provocatoriamente all’opposizione di esprimere anche a lei la loro solidarietà.
I lavori sono stati interrotti per alcuni minuti per consentire di ristabilire l’ordine nella sala e i contestatori sono stati fatti uscire e in questo momento si trovano all’esterno dell’Auditorium circondati da un cordone di sicurezza delle forze dell’ordine.
Non ci sarebbero stati scontri tra manifestanti e forze dell’ordine. Ai ragazzi, circa una quarantina, è stato anche consentito di fare un breve intervento sul palco per spiegare le proprie ragioni.
Erano una quarantina i giovani che poco fa hanno contestato la ministra della Famiglia Roccella agli Stati Generali della Natalità a Roma. Erano seduti in platea e, quando la ministra ha raggiunto il palco per prendere la parola, si sono alzati e hanno cominciato ad urlare slogan in difesa del diritto all’aborto e pro-Palestina.
Una portavoce dei manifestanti è stata invitata sul palco dove ha potuto esprimere le ragioni della protesta in cui si intrecciano la difesa del diritto all’interruzione volontaria di gravidanza - al centro nelle ultime settimane di un’accesa polemica causata dall’approvazione con il Decreto Pnrr dell’emendamento di Fratelli d’Italia che prevede la presenza di associazioni pro-vita nei consultori – e la guerra in Palestina.
Dopo l’intervento, però, la situazione non è ritornata subito alla calma, i ragazzi hanno continuato a protestare restando in piedi e urlando i propri slogan, quali ad esempio Sul mio corpo decido io e Vergogna, vergogna. La ministra, quindi ha deciso di rinunciare a parlare e dopo pochi minuti ha lasciato l’auditorium.
Ha poi pubblicato un lungo post sul suo profilo Facebook, in cui sottolinea la censura di cui è stata vittima, e ha provocatoriamente invitato la sinistra a esprimere anche a lei la stessa solidarietà espressa in passato per altri.
Ha scritto Roccella che poi ha concluso: