Incentivi sulla Transizione 5.0 delle imprese, dalle ultime novità che arrivano in sede di conversione in legge del decreto legge 39 del 2024, emergono termini brevi per effettuare gli investimenti e ottenere il nuovo credito d'imposta. A compensazione della chiusura degli investimenti improrogabilmente negli anni 2024 e 2025 arriva, invece, l'apertura per la retroattività della data in cui le imprese abbiano effettuato gli investimenti.
Ciò significa che si potranno recuperare i primi mesi del 2024 per gli acquisti già effettuati. Le novità arrivano dall'emendamento presentato dal governo al decreto 39 del 30 marzo 2024, ad oggi in Commissione Finanze del Senato per la conversione in legge.
Arriva la copertura delle spese effettuate dalle imprese per gli investimenti rientranti nella Transizione 5.0 che consente di ottenere un credito d'imposta maggiorato per il 2024 e il 2025 in relazione all'efficientamento energetico inteso come riduzione dei consumi energetici e alla transizione verde realizzati con i progetti stessi.
Le operazioni trovano copertura per un arco temporale che va dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2025. Ciò significa che il nuovo provvedimento atteso alla conversione in legge concede la retroattività degli investimenti rispetto al decreto legge 19 del 2 marzo 2024 che, all'articolo 38, introduce la misura di incentivo per gli investimenti delle aziende.
Da un altro punto di vista, invece, il nuovo emendamento fissa, in maniera improrogabile, la scadenza oltre la quale non si potrà andare con gli investimenti alla fine del prossimo anno. Il lasso temporale confermato dall'emendamento del governo impone, dunque, alle imprese di effettuare velocemente i propri investimenti.
La misura, come specifica l'articolo 1 del decreto legge 19 del 2024, rientra negli investimenti della Missione 7 del Repower Eu. "Sono agevolabili gli investimenti in beni materiali e immateriali nuovi, strumentali all'esercizio d'impresa di cui agli allegati A e B annessi alla legge 11 dicembre 2016, numero 232, e che sono interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura, a condizione che, tramite gli stessi, si consegua complessivamente una riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale".
Tra i dubbi interpretativi che, tuttavia, l'emendamento non ha risolto rientra quello circa il termine "effettuazione" riferito alle spese per gli investimenti. Dal punto di vista della presentazione delle domanda del tax credit, infatti, non è stato chiarito se rientrano nel 5.0 gli investimenti per i beni "prenotati" nel 2023 con acconto pari al 20 per cento dell'importo e consegnati e saldati a partire dal 1° gennaio 2024, soggetti pertanto alla nuova disciplina con il credito d'imposta alle percentuale del presente biennio.
In mancanza di ulteriori chiarimenti, si reputa che la "coda" di investimenti riferiti al 2023 ma concretizzatisi nel 2024 non possa consentire di beneficiare delle nuove percentuali della Transizione 5.0, pur continuando a rientrare nelle agevolazioni fissate per gli investimenti dei beni 4.0.
Si ricorda, infine, che gli investimenti rientranti nel Piano di Transizione 5.0 per gli anni 2024 e 2025 prevedono le seguenti percentuali di agevolazione mediante credito d'imposta:
In base alle percentuali sopra elencate, i target della riduzione dei consumi energetici da centrare sono, considerandole verticalmente:
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